martedì 1 luglio 2008

LETTURE PERICOLOSE - J.J.ROUSSEAU/ Il contratto sociale

a cura di GOG


“...Colui che fa la legge sa meglio di tutti come deve essere posta in esecuzione e interpretata. Parrebbe dunque che non sarebbe possibile avere una costituzione migliore di quella in cui il potere esecutivo fosse unito a quello legislativo; ma è proprio questo che rende tale governo insufficiente sotto certi aspetti, perché le cose che devono essere distinte non lo sono, in quanto, essendo il principe e il corpo sovrano una sola persona, essi non formano, per così dire, che un governo senza governo.

Non è ben fatto che chi fa le leggi le applichi, ne che il corpo del popolo distolga la propria attenzione dai problemi di carattere generale per portarla sugli oggetti particolari. Nulla è più pericoloso che l'influenza degli interessi privati negli affari pubblici e l'abuso delle leggi da parte del governo è un male minore che la corruzione del legislatore, conseguenza inevitabile delle vedute particolari. A questo punto, lo Stato essendo alterato nella sua sostanza, ogni riforma diventa impossibile. Un popolo che non abusasse mai del governo, non abuserebbe neppure della sua indipendenza; un popolo che governasse sempre bene, non avrebbe neppure bisogno di essere governato.

Prendendo il termine nel rigore della sua accezione, non è mai esistita una vera democrazia e non ne esisterà mai. È contro l'ordine naturale che il gran numero governi e che il piccolo numero sia governato. Non si può immaginare che il popolo resti riunito senza posa per occuparsi dei pubblici affari e si comprende, d'altra parte, come non potrebbe stabilire per tale attività delle commissioni, senza che la forma di amministrazione cambi...”