lunedì 17 maggio 2010

NUMERO 997


da PAOLO LOMBARDI

Impossible peace




Ma che ce stiamo a ffà?


Oppio per oppio per 3,14 e il cerchio si chiude


MORTI PER LA PATRIA?
di Ro Marcenaro


Luigi - Sergente ma perché siamo morti?
Massimiliano - Per difendere i tubi del metanodotto di Bush...

INDISPENSABLE MISSION
di Paride Puglia


da GINO DI FRENNA

Tesoroni


Tesorini


GIOVANITALIA
di Andrea Bersani



ACQUA!

di Luca De Santis


Ogni tanto una revisioncina al vocabolario italiano bisogna darla.

Essì, perché i tempi cambiano, i modi di dire per esempio, vanno aggiornati

periodicamente…ad esempio: “facile come bere un bicchier d’acqua”, tsk, tsk,

non va mica più bene…facile un cavolo, intanto l’acqua bisogna averla a

disposizione, metti che sei in Africa e che la Coca Cola ti ha prosciugato

il pozzo per portare l’acqua nello stabilimento che ti ha costruito a 500

metri dal villaggio…oppure metti che sei in un bel paesino della provincia

di Latina e che ti hanno tagliato l’acqua per morosità perché la bolletta

era salita così tanto che quando aprivi il rubinetto il PIL prendeva un paio

di punti percentuale…non è mica tanto facile riuscire a bere da un bicchiere

vuoto, nonnò, urge modifica, ci vorrebbe qualcosa di più attuale…ecco, una

roba tipo: “d’acqua un bicchiere arduo è assai bere”, eccallà, fatto

l’upgrade.

Oh, ma non è mica l’unico, prendi quell’altro: “acqua in bocca”,

obsolescenza pura, non si attaglia, di questi tempi è di moda la secchezza

delle fauci, è più chic…mica siamo pesci.

“Fare un buco nell’acqua”, “sei un’acqua cheta”, “aspettiamo che si calmino

le acque”, “piove, governo ladro…beh…forse questo qui lo possiamo

considerare un evergreen…comunque, tornando a noi, il fatto è che mica ti

puoi limitare al puro soggetto acquifero, ci sono anche i correlati e

affini…“non capisci un tubo” ad esempio…una volta magari aveva un senso, il

tubo era lì, bello, solido, con la sua portata nominale, che lo capivi, no?

Adesso i tubi non sono mica più così ganzi, fanno acqua da tutte le parti,

dice che gli acquedotti perdono per la strada il 30% dei fluidi, che

incontinenti, e che la rete idrica è vetusta e piena di falle, grazie che

non li capisci, mica sei tu a essere fesso, sono loro a essere fessurati.

Insomma, alla fine della fiera finisce che bisogna rinnovare l’intero

comparto idrodialettico, via tutte le allusioni umidicce e largo alle

asciuttezze verbali…oh, è un bel lavoro, però…ce n’è di termini da

terminare, personalmente non mi candido, ci sarà qualche letterato o qualche

manager di qualche multinazionale disposto a fare questo sacrificio per la

collettività, chessò, qualche volenteroso in doppiopetto della Veolia o

della Vivendi…di sicuro loro non se ne laveranno le mani.