lunedì 27 ottobre 2008

MEDITAZIONE DI FINE OTTOBRE di Biscarozzi Primo

Ma che sinistra e’ quella che ci vogliono gabellare i naufraghi arcobaleni, quelli verdi, quelli rossi, quelli che non vogliono capire che quando parlano di rinnovamento, quando parlano di linguaggio diverso, devono davvero parlare di  una sinistra rinnovata capace di dire cose diverse, di progettare prospettive diverse, di abbandonare il vecchiume di cui e’ intrisa? Per ottenere i risultati che tutta la sinistra piu’ seria sta aspettando ci vogliono uomini nuovi, con idee nuove che partono da una nuova analisi del presente e del futuro smettendola una volta per tutte di rimuginare le antiche liturgie. Non v’e’ dubbio che lavoro, giustizia, sicurezza, istruzione, salute, casa sono i diritti inalienabili per il raggiungimento dei quali tutta la sinistra e’ da sempre impegnata ma cio’ che dobbiamo cambiare e’ il contesto in cui collochiamo questi diritti. Un contesto che non parla piu’ di fabbriche ma di autostrade informatiche, di confronto con nuove culture e nuovi interessi, che parla di ambiente, di clima, di energie alternative, di pianeta, di rimescolamento di razze e di culture. Solo seguendo questa via si ritrovera’ la vera sinistra al di la’ di ogni chiacchiera e di ogni compiacimento culturale.

Da quel che leggo negli innumerevoli appelli all’ esigenza di ricostituire una sinistra accettabile, care compagne e cari compagni, temo che non ci sia speranza... Si continua a rigirare la frittata, a rimestare il coltello in antiche ferite, a crogiolarci in quelle che io definisco antiche liturgie, a giocherellare al ping pong delle sigle  con rc ps ds sd e parti maggioritarie e minoritarie di essi come se queste sigle o le loro quote numeriche rappresentassero ognuna innovazione, nuovo linguaggio, nuove prospettive... Se non usciremo da questo imbuto la sinistra non si fara’ o quanto meno non saremo certo noi a farla. Il mondo e’ cambiato, la storia corre vertiginosa in un limbo in cui sta cercando il nuovo lavoro, la nuova giustizia il nuovo, piu’ equilibrato benessere. E’ qui, in questo limbo che dobbiamo ritrovare il senso piu’ profondo della sinistra. Consentitemi un aggettivo accanto a la sinistra: nuova! la nuova sinistra! 

Diceva  un compagno particolarmente illuminato “ io credo che ad ogni uomo o donna, dalla classe media a quella più diseredata interessi avere delle risposte o anche solo delle ipotesi di risposte ai loro problemi quotidiani. Il nuovo partito della sinistra deve essere in grado di indicare concretamente che tipo di società vuole costruire, in che modo intende mediare la contraddizione capitale/lavoro, quali norme emanerebbe se potesse governare l’economia; come interverrebbe per tutelare i più deboli nelle dinamiche dei prezzi; che riforma fiscale farebbe; la gente vuole sapere se la nuova sinistra è in grado di mettere la questione morale come base fondante del suo fare politica, se intende la politica come un servizio, se è in grado di produrre una classe dirigente “diversa” da quella degli altri partiti.” Questo compagno parla di fatti, non di formule o di alleanze e aggiunge una ipotesi che mi piace molto: la denominazione del partito che aspettiamo. “ nuovo partito della sinistra” o “ nuova sinistra” a testimoniare l’ esigenza di rinnovamento che la sinistra cova in se stessa. Aggiungo, come scrivevo qualche tempo fa su Aprile on line sollevando un interessantissimo dibattito a cui ha partecipato con passione lo stesso Franco Bianco, che e’ vitale che la nuova sinistra indichi con chiarezza lo stile di vita che auspica per un mondo da lei governato. Ponevo questa forbice: Gandhi o Briatore? Gandhi vuol dire risparmio, solidarieta’, rispetto per il pianeta e per le sue risorse, Briatore vuol dire sperpero, sperequazione, ingiustizia sociale. Ma non e’ questione solo politica, e’ questione sociale, di stile di vita non da imporre ma da avere la forza e la capacita’ di comunicare e diffondere. Una sinistra nuova inoltre non puo’ - oggi - avere ambizioni solo territoriali: deve avere come target il mondo perche’ - oggi - l’ Italia, la Germania, l’ India, gli Stati,  non esistono piu’. sono astrazioni geopolitiche comode per chi governa, forse, ma le donne e gli uomini di questo pianeta, oggi, o almeno le donne e gli uomini di sinistra sanno bene che lavoro, giustizia, casa, benessere, equita’, sanita’, scuola sono diritti per le tutte le donne e per tutti gli uomini di tutto il pianeta. Per questo non ha alcun senso, oggi, parlare di rc, di sd, di ds, di ps. E’ roba vecchia, roba che ci àncora ad un passato che ci ha condannato alla meritata sconfitta. 


Valga come sintesi quella  frase di quel compagno che ho citato prima: “ il nuovo partito della sinistra deve essere in grado di indicare concretamente che tipo di societł vuole costruire”. Questo e’ il vero nodo da sciogliere! C’ e’ una differenza enorme che deve assolutamente essere colta  tra quanto stiamo dicendo  e la nascita del Pd. Per un motivo evidentissimo: il Pd appartiene alla cultura Briatore nel senso che non si azzarda neppure a mettere in discussione il capitalismo, ne’ il mercato, ne’ le cosiddette leggi di mercato. C’e’ dentro fino al collo e pensa di governarle con il perbenismo un po’ tonto di Veltroni. Noi parliamo di Gandhi, ma non del Gandhi che va in giro in ciabatte, veste il saio bianco, e fila all’arcolaio. Il modello Gandhi e’ sostenuto dal suo pensiero, dall’idea che si puo’ essere felici nella semplicita’ dei comportamenti e nella complessita’ del pensiero, dall’ idea che si possa e si debba convivere con tutte le donne e tutti gli uomini della terra, dall’ idea che e’ ora di fare un bilancio serio delle risorse del pianeta e di farne tra le donne e tra gli uomini una equa ripartizione accantonando cio’ che ci servira’ per il futuro. E’ l’ idea che il denaro va bene purche’ resti una convenzione e non una merce e potrei andare avanti di questo passo per giorni... e questa e’ la base su cui dobbiamo costruire la sinistra nuova. E’ su questa base che dobbiamo trovare chi ha la statura morale per costruire la nuova casa della nuova sinistra. Socialismo? puo’ essere. Ma Sinistra deve comunque essere e alla svelta.

Occorre cioè una solida base per creare la nuova Sinistra ( qui uso la maiuscola giusto per intenderci che stiamo parlando di qualcosa di meglio di quanto abbiamo fra le mani ora ) e quanto a riferimenti culturali non ci mancano davvero, se no non staremmo qui a discutere. Siamo figli della rivoluzione francese, certo! siamo laici e socialisti, certo! Ma il contesto è maledettamente cambiato che ci piaccia o no, che ci tolga gli slogan della nostra liturgia o no! Non è più il lavoro il protagonista della storia di oggi, non è l’ operaio, non lo è neppure il capitalismo che si è fatto anch’esso superare dalla storia... protagonista oggi è la storia stessa, è la tavola di Rosetta che ci consenta di decifrarla minuto per minuto mentre si dipana rapida sotto i nostri occhi. Quando ero bambino, settant’ anni fa, la maggior parte delle persone che conoscevo viaggiava col calesse e basta guardare le foto dell’ epoca per rendersi conto che nell’ immediato anteguerra le automobili erano ancora pochine. C’era un albergo nel paese dove abitavo al cui interno c’ era una corte dalle cui colonne sporgevano anelli di ferro a cui i clienti attaccavano il loro cavallo...Sono solito dire di aver avuto la fortuna di aver attraversato la storia dall’ epoca romana alla conquista della luna e oltre. Il problema è quello di riuscire a leggere la velocità di questa storia in ottica socialista! Nel 1960 eravamo 3 miliardi di esseri umani sulla terra. Oggi siamo in sette miliardi: vogliamo provare a leggere questo dato in termini sociali? Oggi c’è qualcuno che dice che dobbiamo lavorare di più per costare di meno. Io dico, da socialista, da gandhiano che dobbiamo lavorare di meno per lavorare tutti. Dico che ci bastano meno soldi per vivere tutti ugualmente bene, anzi meglio, senza l’ angoscia di assomigliare a chissachì, di andare in vacanza chissadove, di diventare ricchi chissaquando... Questo lo dico io che sono meno che niente, ma mi piacerebbe tanto che fosse la Sinistra a dire queste cose, a elaborare e a proporre stili di vita che siano più seducenti di quelli che ci propone berlusconi ( in minuscolo ) con le sue maledette televisioni...BISCAROZZI PRIMO CHE VI RICORDA...



CARI COMPAGNI. MI ASSENTO PER UNA SETTIMANA. VI LASCIO PERO'A QUESTI ESULI PENSIERI...

ANNUNCIO IMPORTANTE dell' ASINO

TUTTE STRONZATE DI Paride Puglia

HOMOFOBIA di Andrea Bersani

IL GRANDE COMUNICATORE di Zacc e Bélina

Zacc - Grazie da 2,5 milioni di persone


Bélina - Una in più una in meno 

non cambia l’umore di Cicchitto

sabato 25 ottobre 2008

PAGLIACCIO di Zacc e Bélina

Zacc - Questa volta neanche Bonaiuti 

se l’è sentita di smentire


Bèlina - E’ proprio un caso patologico: 

crede che le sue bugie siano le nostre verità.

ONDA SU ONDA di Gog

ONDA SU ONDA


L’unica cosa ondivaga è la posizione del “Cavaliere” quando prima dice una cosa e il giorno dopo la smentisce asserendo che sono i giornalisti che hanno interpretato male il suo pensiero. A parte che a interpretare male il suo pensiero, come avrebbe detto Andreotti, si può essere eccessivi ma non si sbaglia mai, in questo caso si deve essere dimentcato che milioni di persone l’hanno visto e ascoltato in televisione, anche tramite la sua televisione. Anzi, le sue. Vale la pena di ricordare quella straordinaria vignetta di Altan (la tengo in un cassetto come una reliquia) in cui il Berlusca, con la solita esplicativa banana in mano, asseriva deciso: “non ho mai detto di essere Berlusconi”. 

Insomma bisogna stare attenti ad essere troppo ondivaghi, perchè poi l’onda cresce e diventa, appunto, un’onda anomala, come questi ragazzi che sembra abbiano più sale in zucca dei loro genitori finiti nella stanchezza di un’esistenza grigia, decadente, tremebonda e, ovviamente conservatrice. Mentre loro, i ragazzi dell’onda, già costretti a doversi rassegnare per il futuro, non ci stanno a farsi fregare anche la speranza del presente. Vale la pena ricordare lo sfogo di una di loro, quando dice: “Sai cosa c’è? Alla fine uno si rompe le balle di avere paura. Ho 22 anni e vivo ogni giorno sotto ricatto. Paura di non farcela a riscattare tutti i crediti, del contratto di precario in scadenza, di non poter più pagare l’affitto e dover tornare dai miei, di non trovare un vero lavoro dopo la laurea, della crisi mondiale e dell’aumento delle bollette. Campo a testa china e tiro avanti sperando che domani sia migliore. Ma se mi dicono che domani non c’è più, l’hanno tagliato dalla finanziaria, allora basta! Non mi spaventa più Berlusconi che dice di voler mandare la polizia. Non mi spaventa nulla, sono stufo. E finalmente respiro!”

Non vi suggerisce niente? Meditate gente. Meditate! E tremate. Attenti all’onda quando è anomala.



LUCIGNOLI di Molly Bezz

DOVERE DI CRONACA di Molly Bezz

QUEL CORTEO DEL 25 APRILE di Paride Puglia




I FACINOROSSI di Molly Bezz


venerdì 24 ottobre 2008

I PASSERI di Lido Contemori

IL FOTTUTISSIMO IMPUDENTE di Franco Origone

IL DITTATORE di Ro Marcenaro

BERLUSCONI: NESSUN DIALOGO CON CHI MI CHIAMA DITTATORE

Nessun dialogo con la sinistra "che mi chiama dittatore". Cosi' il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, risponde alle domande dei giornalisti sulla presa di posizione del Pd dopo le parole pronunciate nei giorni scorsi dallo stesso premier sulle proteste nelle scuole e nelle universita'.


ATTENTI AL LUPO! di Molly Bezz

giovedì 23 ottobre 2008

FINALMENTE! di Gog

FINALMENTE!


È proprio il caso di dirlo: finalmente! Ci si gira intorno, si ciurla nel manico, si tira la corda, si cazzeggia, ma poi... eccolo lì che viene fuori la bestia! (metaforicamente parlando, s’intende).

Insomma Berlusconi se l’è tolta quella maschera da statista un po’ spocchioso ma infine accomodante che s’era messo subito dopo la vittoria di aprile. Sono finiti i sorrisi concilianti e le dichiarazioni altisonanti per il bene della nazione. 

Qualcuno l’aveva previsto. Mi sembra Scalfari lo disse. Il buon vecchio Scalfari, un po’ passatello ma per niente rincoglionito. Dice... “non è mica da fidarsi. Io lo conosco bene. Lui oggi fa lo statista perchè ha vinto e si sente buono. E vuole essere, sinceramente, uno statista di alta levatura. Ma lui adatta le sue azioni a ciò che vuole intendere e se domani intende che deve essere qualcos’altro smetterà gli abiti di statista e diventerà qualcos’altro”.

Insomma le parole erano un po’ diverse ma il senso del discorso era esattamente questo.

E difatti: tolta una maschera se ne fa un’altra e lui (il Berlusca) alla fine si è rimessa quella che gli è più congeniale, quella trombonesca del duro del quartiere, un po’ paternalista e un po’ manganellatore. “Io so’ io e voi non siete un cazzo”, come nel sonetto del Belli, ma è inutile ricordardarglielo, lui ‘sto Belli proprio non lo conosce, perchè lui, grazie-a-dio, di cultura proprio non ne ha bisogno. 

E infatti, a proposito di Cultura - dopo aver minacciato la magistratura e i direttori dei giornali – ha rivelato che ha dato disposizione al ministro Maroni di usare la mano dura con gli studenti e di sloggiare le università. 

A Maroni per poco non gli cadevano i baffetti. Anche lui capisce perfettamente che radicalizzare lo scontro con gli universitari e le scuole secondarie pone delle domande che sprofondano nei pericolosi ricordi del tempo che fu. Ma qui ci sono anche gli insegnanti, i docenti, i rettori. E infine ci sono le scuole elementari e i loro genitori. 

Ma si, mandiamo a manganellare tutti. Ma attenzione, i poliziotti non sono tutti come quelli della Diaz. Hanno un cuore e, tra l’altro, famiglie con bambini che vanno a scuola, e diventeranno più grandi, andranno alle medie, alle superiori e, sacrifici permettendo, all’università che si sta costruendo.

Mi sa che al “Capo” gli conviene rimettersi la maschera da statista.


GOG 


CHI CI VA E CHI VA IN BARCA di Paride Puglia


LA SCUOLA E' UNA FIGATA di Andrea Bersani

BARBONI E BIRBONI di Molly Bezz


QUANNO CE VO' di Zacc e Bélina

ANSIA NEWS di Molly Bezz




mercoledì 22 ottobre 2008

ANSIANEWS TG 1 di Molly Bezz

STUDENTI di Molly Bezz

LA REPUBBLICA DELLE VELINE di Ugo Sajini

CAMPAGNA ELETTORALE di Biscarozzi Primo

CI RISULTA ASSOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE L' ATTEGGIAMENTO DI QIESTO GOVERNO NEI CONFRONTI DELL' EMERGENZA CLIMATICA. PER DUE ORDINI DI MOTIVI: DA UN LATO NON POSSIAMO CAPIRE COME UNA ISTITUZIONE DELEGATA A GOVERNARE LA VITA DI UNA NAZIONE NON COMPRENDA CHE TRA I SUOI COMPITI, DIREI MEGLIO DOVERI, C'E' ANCHE LA VISIONE IN PROSPETTIVA DELLE CONDIZIONI DI VITA IN CUI DOVRANNO VIVERE I NOSTRI FIGLI E I NOSTRI NIPOTI E LA NECESSITA' DA PARTE SUA DI PREDISPORRE AL MEGLIO IL LORO FUTURO. E CIO' A QUALUNQUE COSTO. QUESTA MIOPIA SOCIALE E' A NOSTRO AVVISO LA CIFRA PIU' EVIDENTE DELLA INCOMPETENZA DI QUESTO GOVERNO. IL SECONDO MOTIVO SI RIFERISCE ALLA QUALITA' CHE NOI DEL PARTITO DEL BASTA RIUSCIAMO A LEGGERE NEL NOSTRO PAESE: PAESE DI CULTURA, DI CIVILTA',DI PAESAGGI INCOMPARABILMENTE BELLI, DI AGRICOLTURA DI ASSOLUTA ECCELLENZA, DI PRODUZIONI TIPICHE AL LIMITE DELLA GENIALITA', PAESE DI INTRINSECA BELLEZZA, DI GRANDE STORIA, FARO NEI SECOLI PASSATI DI ELABORAZIONI SOCIALI ANCORA OGGI PROTAGONISTE DELLA STORIA. PAESE CHE POTREBBE ASSUMERE DI NUOVO UN RUOLO GUIDA NELL' ARMONIOSO SVILUPPO DI UN MONDO GLOBALIZZATO ALL' INSEGNA DELLA CULTURA E  DEL DIALOGO IN UN CONTESTO ECOLOGICO NATURALMENTE QUASI PERFETTO! CHE ALTRO DIRE A QUESTI GOVERNANTI SE NON DI VERGOGNARSI DELLA LORO PICCOLEZZA? 

BORSE VOLANTI di Ro Marcenaro

L' ANTIPAPATICO di Molly Bezz

lunedì 20 ottobre 2008