lunedì 11 ottobre 2010

Numero 1128 Buongiorno Italia

da LUCA DE SANTIS


Il sogno...anzi no.


Plic…plic…plic…dannato rubinetto…preciso come un orologio scandisce i

secondi della mia insonnia, anzi, è proprio colpa sua se non dormo.

I colpetti secchi sulla ceramica del lavandino si scavano piano piano una

nicchia, una tana tra i miei pensieri…e restano lì, tutta la notte, a

tenermi sveglio.

Plic…plic….plic…..ogni tanto sembrano rallentare: lo spazio che intercorre

tra un suono e l’altro si dilata…forse si ferma, forse la smette….

Plic…….plic…plic..plic..macchè, ricomincia con maggior insistenza di prima!

Che sete, quasi quasi mi alzo e bevo un goccio…o forse è meglio di no, forse

se aspetto ancora un po’, magari mi addormento, forse se mi sforzo di non

pensarci…ecco, si, mi concentro su qualcos’altro, una altro pensiero, uno

qualsiasi, la sciatica che mi tartassa il fianco destro, ecco…se mi

concentro su quel dolorino lì sono convinto che il rubinetto sparisce.

Ahi che male, no, meglio concentrarsi su qualcosa di più piacevole, una

spiaggia assolata, questa va bene…la brezza fresca…l’odore della

salsedine…lo sciabordio del mare…plic…plic…plic…dannazione! Non si riesce a

fare a meno di pensare a qualcosa senza che ci sia l’acqua!

L’acqua…ti ricordi quanta ce n’era? Era ovunque, sui monti, nelle valli,

torrentelli, rii, fiumiciattoli, fiumi, laghi, bacini…enormi bacini di acqua

potabile…ed era di tutti, ci potevi fare quello che volevi…ci lavavamo le

macchine! Capisci? Tutta quell’acqua sprecata per lavare un pezzo di ferro

su quattro ruote…l’ho fatto anch’io, eeh quante volte…e la doccia? Ti

ricordi che roba? Un paio di giri di manopola e splash! si aprivano le

cateratte.

Sai che ti dico? Mi alzo e vado a bere.

Apro il frigo, prendo una delle mie due bottiglie d’acqua comprata al

mercato nero…mi verso un bicchiere… lo sorseggio lentamente…un’occhiata al

rubinetto…secco…da anni…da quando la multinazionale che gestisce l’acqua mi

ha tagliato fuori per morosità…dannati avvoltoi…dannato rubinetto..me lo

sogno tutte le notti.


ultimissime da UGO FURLAN


Liberi pensieri in libero stato


Carissimi,

vi confesso che mi piacerebbe un momento di calma, in questo caos mediatico, per raccogliere le idee e capire perché continuiamo tutti ostinatamente a parlare di cose che non ci riguardano, ad esempio di lavoro o di costo della vita o, e questo è il colmo, di come sia ridotta male la scuola pubblica.

Bisogna invece sforzarsi di capire che e' in pericolo la democrazia dei dossier, che per tanto tempo ci ha accompagnato nella nostra vita sociale e di relazione!

Non vedere che queste ingerenze dei giudici (componenti della famigerata Associazione a delinquere togata) possono portare a non poter più usare le informazioni come clave nei confronti di quelli che la pensano in modo diverso dal grazioso Governo nostrano, vuol dire perdere di vista la nostra identità di sani consumatori di gossip.

Suvvia!

Adesso che ci avviamo finalmente a vedere realizzato il sogno di tutti noi, il Federalismo Padano, e che il governo del fare ha sistemato le piccole discordie interne per procedere speditamente sulla strada del processo breve, della costruzione del mitico ponte sullo stretto e delle allegre manovre finanziarie, non possiamo permettere che un pugno di biliosi individui possa intralciare il lavoro che il nostro grazioso Governo nostrano ha fatto, sta facendo e farà.

La verità non ce la possiamo permettere, non siamo mica un paese normale, noi! Cosa credevate?

Le esagerate notizie sui rifiuti di Napoli, come certo saprete, sono destituite di fondamento, essendo funzionante il meraviglioso impianto di Acerra.

Infatti siamo ormai certi che la Sindachessa Jervolino organizzi nottetempo una task force per asportare i rifiuti dalle discariche e disperderli nel territorio e dare così l'impressione che il nostro grazioso Governo nostrano non abbia fatto niente in questi due anni.

Cattivi, sono proprio cattivi!

Orsù, partecipiamo alle allegre gite turistiche tra le meravigliose New towns dell'Aquila, evitando accuratamente di impolverarci tra le inutili macerie del vecchio centro storico, che, appunto, essendo vecchio non interessa più a nessuno.

Consultate i depliants del Ministero per il Turismo della fulva Michela Vittoria Brambilla.

Visitiamo con solerte curiosità la bellissima scuola di Adro e la sterminata distesa di simboli padani che la decorano con sobrietà e, tornati a casa, parliamone con il nostro sindaco per stimolarlo a prendere gli stessi provvedimenti decorativi scolastici

Insomma, viviamo nel migliore dei paesi possibili: non roviniamolo con il nefasto uso del libero pensiero!

Per favore!


SPQR a tutti.







da DAVIDE CECCON

Privazioni



da PARIDE PUGLIA


da LUCA DE SANTIS


Verba volant


Che bella cosa che sono le parole.

A me è sempre piaciuto usarle.

Voglio dire, sono utili, servono...ad esempio, incontri uno e: "Ciao, come

stai? è tanto che non ci si vede.."

Oppure, entri in un negozio e: "Buongiorno, vorrei tre panini e una

baguette, bella giornata oggi, vero?"...

Oh, e mica finisce lì, cioè, non è che servano solo a salutare gli amici o a

riempire la cambusa, ci si può fare un mucchio di altre cose, per esempio ti

puoi baloccare con la maieutica socratica, oppure ci puoi fare una

canzoncina, o ancora una poesia, versi immortali da scolpire nella pietra,

oppure ti puoi produrre in un bel discorso in pubblico, magari davanti ad

una folla vociante...e però lì...lì è un po' diverso...voglio dire, in quel

caso lì, non è che contino più molto i contenuti, nel senso, puoi dire anche

cose tipo che gli asini volano o che la magistratura è un'associazione a

delinquere, oppure che i propri avversari politici vogliono mandarti a casa

ma che ti trovi in difficoltà perché ne hai venti, oppure potresti anche

raccontare una barzelletta sui campi di concentramento...mica conta più...è

il colore delle parole, si, il tono, l'enfasi, l'effetto, che conta.

L'importante, in quel caso lì, è l'intonazione, il rimando della folla che

applaude, il giusto condimento lessicale: un po' di libertà, un pizzico di

famiglia, una spolverata di amor patrio...

Certo, alla fine non è che si siano dette cose di gran peso, però di questi

tempi chi ci fa più caso, e poi, riguardo al peso...verba volant.





da ZACC&BELINA


IL PREMIO


Zacc- a Napoli..


Bélina- se un prete è contro la camorra il suo vescovo lo trasferisce a Roma, sperando che si ravveda


RINCORSA A DESTRA


Zacc – senza di noi non c’è alternativa a Berlusconi


Bélina – E i Fassino dove li piazza?


da PAOLO LOMBARDI

Spezzatino


da ENRICO BERTUCCIOLI

Lo scontro
Cavalleria


da FEI

A' la guerre... à la guerre!




da UMBERTO ROMANIELLO

Pax




da EMPER

Terronismo/terrorismo