martedì 11 gennaio 2011

Numero 1216 Buongiorno Italia

da PARIDE PUGLIA

contro l'Italia, continua. L'Italia ha un solo Presidente della Repubblica e la parola "Italia" è costituzionalmente solo sua! Nessuno può appropriarsene per farne parola di partito o scudo per coprire interessi di parte, come è avvenuto e continua ad avvenire sotto gli occhi suoi e di tutti i cittadini italiani! Non è più possibile temporeggiare e giocare con il fuoco e con la morte civile e culturale politica dell'Italia intera.




da MARILENA NARDI


da GIULIO LAURENZI
da UMBERTO ROMANIELLO

Ingrati!


da FRANCO ORIGONE





da DAVIDE CECCON

Contrazione dei consumi



da GIULIO LAURENZI

da GINO DI FRENNA

Deutsch Küche


Qui Feltris ferit Feltris perit




da BANDANAX

Benzina sul fuoco



Boffonate


da ENRICO BERTUCCIOLI

Palle e coglioni


da PARIDE PUGLIA

Pane arabo


da UMBERTO ROMANIELLO

Strangozzo

da GIULIO LAURENZI

Dopo cinque ore di interrogatorio nella Questura di Potenza, è stato rilasciato il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Fabio Amendolara, che è stato iscritto nel registro degli indagati. Al cronista è stato contestato il reato di "rivelazione di segreto d'ufficio in concorso con pubblico ufficiale non ancora identificato" per il suo lavoro giornalistico svolto nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Elisa Claps, la ragazza di Potenza uccisa nel 1993 il cui cadavere è stato ritrovato a marzo del 2010 nel sottotetto della chiesa Ss. Trinità del capoluogo lucano.


Ho avuto il piacere e l'onore di lavorare con Fabio Amendolara per più di tre anni. Cronista di razza. Sempre sul pezzo, spesso con l'esclusiva della notizia. Uno scoop dietro l'altro.

Le fonti attendibili. Mai una cazzata, che mi risulti. Quando il Governo cominciava con il limitare la libertà d'azione dei cronisti (di giudiziaria in particolare) lui mi ha confidato, sorprendendomi, che la trovava una buona cosa. Lavora solo chi lo sa fare, mi ha detto. Allora ho capito.

Da quel giorno a oggi ho letto tanto. Lo hanno fatto già in molti (qui un buon esempio http://www.facebook.com/notes/luciano-petrullo/la-procura-fa-la-voce-grossa-col-giornalista/10150117323627392) e non mi voglio quindi soffermare sull'accusa specifica (almeno la metà dei giornalisti in circolazione dovrebbe essere indagato per lo stesso motivo), ma solo sul mestiere di giornalista.

Per noi le fonti, dopo la necessaria verifica, sono sacre... mi hanno detto, e costituiscono il patrimonio di ogni buon cronista che si rispetti. Vanno difese fino alla fine dei propri giorni, pena l'esclusione dall'ODG (tra le altre cose) e la fine di una carriera. Non dimentichiamoci poi del dovere di raccontare, invece di nascondere.

Di cosa stiamo parlando? Della libertà di stampa?

Non lo so, io sento solo rumore di manette.