martedì 17 febbraio 2009

BUONGIORNO ITALIA dall' Asino





ARCIPELAGO DEL CAIMAN
di Rocco Grieco


ESPULSI!
di Ciarallo e Truscia




OCCLUSIONE INTESTINALE
di Gianni Allegra


CAIMANO PIGLIATUTTO
di Enrico Bertuccioli


INVOLUZIONE DELLA SPECIE
di Gino Di Frenna


SPIRA IL VENTO, INFURIA...
di Zacc e Bélina

Zacc - Ma Soru che ha fatto di male ?

Bélina – quello di essere una persona per bene


IMPRONTE DIGITALI

di GOG


Era ora! Ancora una volta la possibilità di individuare i reati passa attraverso l’antica tecnica delle impronte digitali? Manco per idea. In questo caso si tratta delle impronte digitali dei nostri parlamentari. Difatti alla Camera dei Deputati è stato inserito, proprio sui tavoli dei molto onorevoli personaggi, un meccanismo per le votazioni basato sul riconoscimento delle impronte digitali onde evitare la suggestiva tentazione dei cosiddetti “pianisti”, cioè di quegli incorregibili goliardi che votano anche per i colleghi assenti. Robetta da niente, ovviamente. Le leggi passavano così! Democraticamente parlando.

Lo scherzetto costa, all’onesto contribuente, una cosuccia come, circa, un milione di euro. Robetta, certo. Poca roba. Peccato però che le nostre forze dell’ordine non hanno neanche i fondi per il carburante delle auto di servizio. Non deve sorprendere quindi l’altra tentazione, un po’ più greve, che è quella di organizzare allegre compagnie di esaltati vigilanti in sostituzione delle legittime forze dell’ordine. Nella sostanza lo Stato (con le nostre tasse) deve pagare per evitare che i suoi rappresentanti (cioè i nostri, più o meno) vadano a farsi i fatti loro anziché essere presenti durante le votazioni per le quali sono profumatamente pagati. Bella roba. E l’Italia?

A proposito ... Bentornato Mastella!


SARDEGNA

di Molly Bezz




IL SONDINO DELL' OPPOSIZIONE
di Molly Bezz