domenica 30 novembre 2014

Numero 2216 IN GALERA!

da l'ASINO



Mi accingo sempre malvolentieri a tentare di esprimere una mia opinione su un qualsiasi argomento: troppa gente più intelligente. più colta, più preparata di me lo fa con risultati sempre eccellenti e tuttavia questa volta ci voglio provare perché sono davvero infastidito dalle reazioni che suscitano gli interventi di Beppe Grillo a proposito di autoritarismo, espulsioni, democrazia e via andando. Beppe Grillo non mi piace: strilla troppo, le butta là di getto e spesso dice cazzate, tipo quello che lui è oltre Hitler. Nonostante ciò ha ragione quando espelle, rimprovera, indirizza i suoi ad un atteggiamento duro e puro e soprattutto coerente. Se si parte dal presupposto che POLITICA è l'arte dell'amministrare la cosa pubblica e non è affatto, come ormai ci hanno convinto che sia, l'arte del compromesso, allora tutto quel gran vociferare che si fa quando qualcuno viene espulso dal Movimento, si sgonfia e perde ogni significato. Grillo si è presentato come portatore di cambiamento. Cambiare vuol dire fare cose diverse dal solito, mettersi controcorrente. Lo abbiamo votato per questo! Perché gli abbiamo creduto. Io credo che politica sia soprattutto l'arte di convincere gli altri con i ragionamenti e senza violenze, della bontà delle proprie idee. Senza se e senza ma: senza compromessi. Per questo Grillo ha fatto bene a non farsi lusingare da Bersani e da Renzi. Lui ha una sua visione della politica che non può essere per metà sua e per metà di Renzi o di Bersani, come un buon compromesso avrebbe preteso. E per questo Grillo fa bene a pretendere dai suoi correttezza e coerenza. A costo di non avere più i numeri in parlamento per poter incidere sulle decisioni parlamentari, a costo di perdere i voti di chi l'aveva votato solo per goliardica protesta. A costo di aver riaperto le porte a Berlusconi e altri furbacchioni dei palazzi. Ecco l'ho detta. Mi son tolto un peso dallo stomaco!



Commento di Biscarozzi Primo