


LA SOLITUDINE DI GASPARRI
Zacc - Perché ha detto che Veltroni è arrogante, stupido e incapace?
Bélina - Perché non si vuole sentire solo
Zacc - Questa volta neanche Bonaiuti
se l’è sentita di smentire
Bèlina - E’ proprio un caso patologico:
crede che le sue bugie siano le nostre verità.
ONDA SU ONDA
L’unica cosa ondivaga è la posizione del “Cavaliere” quando prima dice una cosa e il giorno dopo la smentisce asserendo che sono i giornalisti che hanno interpretato male il suo pensiero. A parte che a interpretare male il suo pensiero, come avrebbe detto Andreotti, si può essere eccessivi ma non si sbaglia mai, in questo caso si deve essere dimentcato che milioni di persone l’hanno visto e ascoltato in televisione, anche tramite la sua televisione. Anzi, le sue. Vale la pena di ricordare quella straordinaria vignetta di Altan (la tengo in un cassetto come una reliquia) in cui il Berlusca, con la solita esplicativa banana in mano, asseriva deciso: “non ho mai detto di essere Berlusconi”.
Insomma bisogna stare attenti ad essere troppo ondivaghi, perchè poi l’onda cresce e diventa, appunto, un’onda anomala, come questi ragazzi che sembra abbiano più sale in zucca dei loro genitori finiti nella stanchezza di un’esistenza grigia, decadente, tremebonda e, ovviamente conservatrice. Mentre loro, i ragazzi dell’onda, già costretti a doversi rassegnare per il futuro, non ci stanno a farsi fregare anche la speranza del presente. Vale la pena ricordare lo sfogo di una di loro, quando dice: “Sai cosa c’è? Alla fine uno si rompe le balle di avere paura. Ho 22 anni e vivo ogni giorno sotto ricatto. Paura di non farcela a riscattare tutti i crediti, del contratto di precario in scadenza, di non poter più pagare l’affitto e dover tornare dai miei, di non trovare un vero lavoro dopo la laurea, della crisi mondiale e dell’aumento delle bollette. Campo a testa china e tiro avanti sperando che domani sia migliore. Ma se mi dicono che domani non c’è più, l’hanno tagliato dalla finanziaria, allora basta! Non mi spaventa più Berlusconi che dice di voler mandare la polizia. Non mi spaventa nulla, sono stufo. E finalmente respiro!”
Non vi suggerisce niente? Meditate gente. Meditate! E tremate. Attenti all’onda quando è anomala.
FINALMENTE!
È proprio il caso di dirlo: finalmente! Ci si gira intorno, si ciurla nel manico, si tira la corda, si cazzeggia, ma poi... eccolo lì che viene fuori la bestia! (metaforicamente parlando, s’intende).
Insomma Berlusconi se l’è tolta quella maschera da statista un po’ spocchioso ma infine accomodante che s’era messo subito dopo la vittoria di aprile. Sono finiti i sorrisi concilianti e le dichiarazioni altisonanti per il bene della nazione.
Qualcuno l’aveva previsto. Mi sembra Scalfari lo disse. Il buon vecchio Scalfari, un po’ passatello ma per niente rincoglionito. Dice... “non è mica da fidarsi. Io lo conosco bene. Lui oggi fa lo statista perchè ha vinto e si sente buono. E vuole essere, sinceramente, uno statista di alta levatura. Ma lui adatta le sue azioni a ciò che vuole intendere e se domani intende che deve essere qualcos’altro smetterà gli abiti di statista e diventerà qualcos’altro”.
Insomma le parole erano un po’ diverse ma il senso del discorso era esattamente questo.
E difatti: tolta una maschera se ne fa un’altra e lui (il Berlusca) alla fine si è rimessa quella che gli è più congeniale, quella trombonesca del duro del quartiere, un po’ paternalista e un po’ manganellatore. “Io so’ io e voi non siete un cazzo”, come nel sonetto del Belli, ma è inutile ricordardarglielo, lui ‘sto Belli proprio non lo conosce, perchè lui, grazie-a-dio, di cultura proprio non ne ha bisogno.
E infatti, a proposito di Cultura - dopo aver minacciato la magistratura e i direttori dei giornali – ha rivelato che ha dato disposizione al ministro Maroni di usare la mano dura con gli studenti e di sloggiare le università.
A Maroni per poco non gli cadevano i baffetti. Anche lui capisce perfettamente che radicalizzare lo scontro con gli universitari e le scuole secondarie pone delle domande che sprofondano nei pericolosi ricordi del tempo che fu. Ma qui ci sono anche gli insegnanti, i docenti, i rettori. E infine ci sono le scuole elementari e i loro genitori.
Ma si, mandiamo a manganellare tutti. Ma attenzione, i poliziotti non sono tutti come quelli della Diaz. Hanno un cuore e, tra l’altro, famiglie con bambini che vanno a scuola, e diventeranno più grandi, andranno alle medie, alle superiori e, sacrifici permettendo, all’università che si sta costruendo.
Mi sa che al “Capo” gli conviene rimettersi la maschera da statista.
GOG