son tutti lì
tra le macerie
i papaveri italieni
fini berlusceni
e il cardinale di savieni
a ricordare i patrioti
che son morti a cividale
era la 1ma guerre mondiale
ma qualcuno è morto ad adua
e a ricordar el alamein
i'era anc saddam ussein
un monumento dei caduti
allo stadio comunale
mentre tutta la nazione
vi sorveglia a colazione
già dalla televisione
mentre cuoce l'agnellone
come vuol la tradizione
la ginestra di d'annunzio
vola giù dalla finestra
quando il vento tira a destra
e si radica al cemento
tra le mura e il marciapiede
un insidiosa intercapedine
che ci sradica la casa
dalle sottili fondamenta
di repubblica italiana

Ciao a tutti.
Io provengo da un piccolo paese al confine occidentale del Friuli e mi ricordo che una volta
si usava dire (quando tali strumenti erano in uso)" Quel el pissa fòra dal bocàl" di uno che aveva
perso il senso della misura.
Non credo che debba fare una traduzione del termine, ma mi sembra che il nostro amato conducator abbia
dato prova, più volte, di quanto questo proverbio gli calzi addosso.
E' vero che molti di noi hanno dei comportamenti simili, in molteplici circostanze, ma perché
dobbiamo subire questo diluvio di piscio che esce dal boccale della presidenza del Consiglio?
Mah. Non so se c'è una vera empatia tra il Nostro e i suoi elettori, ma poi chi asciuga
tutto quella porcheria che ci ritroviamo sul pavimento nazionale?
Però adesso c'è lo spettacolo del post terremoto...
Tra dentiere rifatte al momento, ospitate nelle ville, case subito per tutti, niùtaun, foto col casco da pompiere
e monologhi infiniti il sondaggio cresce... cresce bene; a vista d'occhio.
Ci lavoro sopra.
Ciao pipòl.
LA TELEFONATA