domenica 2 agosto 2009

Buongiorno Italia dall' Asino

COME IL GATTO COL TOPO

di Giuseppe Ciarallo

Possiamo dire, senza tema di smentita, che l’attuale coalizione di governo, attraverso i suoi interventi, le sue proposte (o sparate) e le leggi emanate ha:

- favorito le imprese a danno dei lavoratori (flessibilità massima, precarizzazione esasperata, contrattazione bloccata, limitazioni al diritto di sciopero, divisione dei sindacati, sgravi fiscali anche per chi, dopo aver intascato il bottino, ha chiuso baracca e burattini lasciando a casa migliaia di lavoratori);

- diffuso il germe del razzismo (DDL sicurezza, respingimenti, ronde e quant’altro);

- favorito i ricchi (scudi fiscali, condoni, riduzione della pressione fiscale e detassazione delle pratiche di successione per le quali hanno beneficiato soprattutto i grandi capitali) e, di conseguenza, svantaggiato le classi più povere (pensionati, disoccupati, precari, lavoratori in genere);

- riacceso, attraverso gli uomini della Lega, il disprezzo per il meridionale (professori del sud che devono studiare il dialetto del posto in cui insegneranno e sostenere un esame di lingua e cultura paesana);

- devastato il servizio pubblico (tagli alla sanità pubblica in favore di quella privata, alla scuola pubblica in favore di quella privata, specie se cattolica, tagli e riforma delle università, tagli alla ricerca, privatizzazioni selvagge);

- riportato al Medio Evo il ruolo della donna nella società (velinismo, escortismo, ministre nominate non per meriti e competenze ma per mera bella presenza);

e molto altro ancora.


Ciò nonostante, la maggioranza al governo ha stravinto le elezioni (aldilà dell’ignavia di un sedicente centro-sinistra) e mettendo insieme tutte le componenti attuali e potenziali (Mastella è già tornato all’ovile e l’UDC prima o poi farà altrettanto) può contare sul 60% circa dell’elettorato italiano.


Questo vuol dire che vota per loro una buona fetta di lavoratori (molti dei quali già in mobilità), persone che pensano di non essere razziste, cattolici, pensionati, disoccupati, precari, TERRONI che credevano di essersi integrati al nord (e dico volutamente TERRONI, io, meridionale incazzato!), professori del centro e del sud, operatori della sanità, delle scuole, delle università, della funzione pubblica, lavoratori delle aziende privatizzate, addirittura qualche raro extra-comunitario col diritto al voto (ricordate l’omino di colore in giacca, cravatta e pochette verde al congresso della Lega, esibito al pubblico televisivo come prova di celtica tolleranza) e soprattutto le donne, di ogni età, cultura e strato sociale.


Ora, siccome non trovo normale che un lavoratore sfruttato voti per il padrone (sì, padrone, chiamiamo le cose col loro nome, altro che imprenditore o datore di lavoro), che un meridionale voti per il partito nordista che lo detesta, che il nero voti per il bianco che lo schiavizza, che la donna voti per il macho che la violenta (e quella fisica non è la solo violenza che le donne quotidianamente subiscono),  l’unica spiegazione che trovo plausibile è quella che Massimo Bucchi profetizzò nel 1999 con una sua vignetta pubblicata su Repubblica e che vorrebbe questi comportamenti schizoidi legati a esperimenti di manipolazione genetica. La vignetta diceva:

- Hanno inserito cellule umane nel cervello d’un topo.

- E allora?

Ora vota per i gatti. 


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