venerdì 31 ottobre 2014

Numero 2188 Sciuponi

da GIUSEPPE CIARALLO

Risparmiate compagni, risparmiate, cazzo!


da PARIDE PUGLIA

Incontri ravvicinati


da l'ASINO

Costituiamoci 22




giovedì 30 ottobre 2014

Numero 2187 Comunisti in croce

da UMBERTO ROMANIELLO

Lo zuccone di Hallowen







da LUCA DE SANTIS

Consumazione



da BANDANAX

Garanzie crescenti


da PARIDE PUGLIA




da GIUSEPPE CIARALLO


Quartine furiose n. 7



Scurdammece ‘o passato?

Ormai cani da guardia del padrone
sono i carabinieri e i poliziotti.
Mostran le immagini in televisione
di operai in corteo, coi crani rotti.

In questi tempi di tormenti e doglie
fa ancor più rabbia la rievocazione
del celerino che il casco si toglie
per fratellanza col fascio-forcone!


da ZACC&BELINA


Del rio grande
Zacc – “nel sud non si possono fare le ferrovie perché ci sono troppe rocce” parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio
Bélina – Preferisco la Picierno

da BANDANAX

Ma che bel papello marcondino marcondello



La triade


Comunista geneticamente modificato


Training




da ENRICO BERTUCCIOLI

Benedico vos in nomine Lenin, Stalin, Mao Tze Tung


da PARIDE PUGLIA

Cariche


Costituiamoci 21









martedì 28 ottobre 2014

Numero 2186 Caviamoci 'sto dente

da ENRICO BERTUCCIOLI

sempre a destra...



da PARIDE PUGLIA

Gettoni d'oro




da LIDO CONTEMORI

Denti d'oro


da ENRICO BERTUCCIOLI

Uno sguardo al futuro


da PARIDE PUGLIA

Si è conclusa la mostra di Paride Puglia a Sassuolo con la vittoria del Sassuolo sul Parma per 3 a 1. Un vero successo!
Nella foto Paride in compagnia di un suo quadro dedicato a Troisi



giovedì 23 ottobre 2014

Numero 2185 L'amor che move il sole e l'altre stelle

da BANDANAX

Picchia la moglie e scappa...



Nord Korea


da ENRICO BERTUCCIOLI

Uno sguardo al futuro



mercoledì 22 ottobre 2014

Numero 2184 Pensione Margherita

da BANDANAX

Delocal


Ciao pensione


Naufragio


da PARIDE PUGLIA

Cin cin



da l' ASINO

Costituiamoci 20





martedì 21 ottobre 2014

Numero 2183 Compagno Renzi! Presente!

da ZACC&BELINA


Corsi e ricorsi
Zacc – ha detto che vuole il 51%
Bélina – stava pensando a Matteotti


da BANDANAX

Espulsioni pentastellate



Fasc-tag

da ENRICO BERTUCCIOLI

Newparty




Ubi maior minor cessat



da BANDANAX

Per non dimenticare


da ENRICO BERTUCCIOLI

Il presenzialista



da PARIDE PUGLIA

Bontà sua



Costituiamoci 19


La famiglia Duvin sta arrivando alla conclusione che senza diritti non si va da nessuna parte e che la ripartizione delle responsabilità è fondamentale per garantire un armonioso sviluppo della loro, pur piccola, società. Più o meno come accadde una sessantina di anni fa ai nostri Padri Costituenti che ci discussero sù un sacco prima di uscirsene col secondo articolo della nostra Costituzione.





lunedì 20 ottobre 2014

Numero 2182 Il Bisagno ha bisogno

 da BANDANAX

Grandi alluvioni






Diamoci un taglio


Articolo diciotto: sangue


Costituiamoci 18


sabato 18 ottobre 2014

Numero 2181 Vincoli di mandato ( affanculo)

da BANDANAX

Insaputello




da ENRICO BERTUCCIOLI

Uno sguardo al futuro



da GIUSEPPE CIARALLO

Quartine furiose 5


Effe Bi Ahi!



Onore alla milizia di Kobane

che al moro tagliagole non si arrese.
A morte chi il disastro genovese
non prevenì, tra allagamenti e frane.

Governo ladro, casta maledetta
che il cittadin del Belpaese affama,
con gli operai costretti a vita grama
coi pensionati e i giovani in bolletta.

Ma sai che Baggio è un buddhista zen,
che flirta la D’amico con Buffon,
che la Jolie s’è fatta lo chignon?
Però che gran bel culo ha la Belen!

da PASQUALE DI LENA

Pubblichiamo qui questo bellissimo articolo di questo straordinario agronomo, poeta, olivicoltore molisano perché riteniamo che le linee che egli indica in questo articolo dovrebbero rappresentare la dorsale delle politiche di questo nostro Paese finito così maldestramente nelle mani dei faccendieri e dei corrotti.

NEL TERRITORIO IL DOMANI




C’è un bene che diventa, ogni secondo che passa, sempre più prezioso perché sempre più raro, e questo bene è il territorio, cioè l’insieme di valori e di risorse che ci appartengono quali la storia, la cultura, l’ambiente, le tradizioni, che, insieme, esprimono un’altra preziosità, il paesaggio.
Ogni secondo fette consistenti di questo territorio vengono sacrificati al cemento che rende le acque – se incanalate – violente e distruttive; la fascia costiera italiana sempre più brutta, che, è bene ricordarlo, ha uno sviluppo di ben 7.500 Km. e, ciò che è peggio, sempre più fragile con i fenomeni di erosione che si moltiplicano, provocando morti e danni ingenti; le nostre campagne sempre più discontinue e sempre più ristrette; le poche pianure, a partire dalla più grande e la più importante, quella padana, dove il cemento si è mangiato il suolo, il più fertile del nostro Paese.
Un tempo, lì, se prendevi un pugno di terra la sentivi così viva che ti parlava e ti riscaldava la mano.
Ecco il suolo, soprattutto quello coltivato, che è la fonte prima delle energie di cui abbiamo più bisogno, quelle che ci vengono donate dal cibo grazie all’agricoltura, che una classe politica e dirigente, e, con essa, il mondo della cultura hanno posto ai margini, generando uno sviluppo economico, politico e sociale che ogni giorno racconta il suo fallimento.
Una ruota senza perno non ha senso perché non ha alcuna possibilità di girare, e, forzarla, come stanno tentando di fare dal 2008, soprattutto in questo nostro Paese, vuole dire aspettare il crollo da un momento all’altro.
Ritengo, non da oggi, l’abbandono dell’agricoltura il non senso della miopia, dell’avidità, dell’ingordigia, dell’arroganza, del consumismo e dello spreco, del vivere alla giornata senza pensare al domani.
Non mancano eccezioni a dimostrare il fallimento di un processo che rende ogni giorno sempre più insopportabile la crisi sistemica che vive il Paese e, con esso, il mondo governato dalla finanza e dalle multinazionali, dove il padrone non ha più né un volto né un nome. Uno stato che avrebbe cambiato il volto della Toscana, nel momento in cui ai suoi straordinari protagonisti, i mezzadri, fosse venuta a mancare la figura del padrone, l’avversario da combattere e vincere guardandolo negli occhi, così com’è successo nella seconda metà del secolo scorso.
Ed è proprio la Toscana, con i suoi mezzadri e le sue campagne, i suoi olivi e le sue viti, la sua ruralità e i suoi paesaggi, con questo suo profondo rispetto del territorio, a farci capire, insieme a poche altre realtà, le ragioni di un successo. Montalcino, con il suo boscaiolo sindaco e le sue più importanti aziende, tutte gelose della propria storia e delle proprie tradizioni, che sceglie il vino al posto della fabbrica, è solo la punta di una freccia che opta per altre direzioni sapendo di centrare obiettivi veri, concreti, che hanno il senso del domani.
Montalcino è, grazie a questa scelta e all’unità dei suoi protagonisti, una realtà che il mondo conosce per il suo grande vino, il Brunello,  e così, ed è, con il Chianti, San Gimignano, la Val d’Orcia, Montepulciano, la Val di Cornia, tanto per citare le più note, la realtà che lascia incantato il visitatore con i suoi profumi e i suoi sapori e, soprattutto, i colori dei suoi paesaggi che non si fanno dimenticare.
Una Toscana controcorrente quella che ha scelto e preferito il territorio e che, oggi, ha ancor più bisogno di esprimere nuove e più forti attenzioni per questo straordinario contenitore, un vero e proprio scrigno da salvaguardare e valorizzare e, così, renderlo esempio per tutto il Paese. Un esempio per scongiurare un disastro annunciato che va sotto il nome “sblocca Italia”, ma anche, per capire che non c’è più tempo, se si vuole salvare questo Paese dai disastri e dallo spreco dell’unica miniera d’oro che esso ha.
Anche per non apparire, alla vigilia di un grande evento qual è l’Expo 2015, ipocriti di fronte al mondo quando diciamo “nutrire il pianeta, energia per la vita” e, poi, ci dimentichiamo che è il territorio, con la sua terra e il suo paesaggio, che ci nutre di cibo e di emozioni.
Nel caso specifico dell’Italia, un territorio di mille territori, ricco di primati grazie alla sua agricoltura, fonte di eccellenze agroalimentari Dop e Igp.
Sta nel territorio il domani ed è per questo che vale la pena salvaguardarlo, tutelarlo e valorizzarlo con regole adeguate e il buon senso.

da l'ASINO
Costituiamoci 17