sabato 9 aprile 2016

Numero 2549 Lotte furibonde

IL MIO PAESE E’ L’ITALIA
Piu’ i giorni s’allontanano dispersi
e piu’ ritornano nel cuore dei poeti.
La’ i campi di Polonia, la piana di Kutno
con le colline di cadaveri che bruciano
in nuvole di nafta, la’ i reticolati
per la quarantena d’Israele,
il sangue tra i rifiuti, l’esantema torrido,
le catene di poveri gia’ morti da gran tempo
e fulminati sulle fosse aperte dalle loro mani,
la’ Buchenwald, la mite selva di faggi,
i suoi forni maledetti; la’ Stalingrado,
e Minsk sugli acquitrini e la neve putrefatta.
I poeti non dimenticano. Oh la folla dei vili,
dei vinti, dei perdonati dalla misericordia!
Tutto si travolge, ma i morti non si vendono.
Il mio paese e’ l’Italia, o nemico piu’ straniero,
e io canto il suo popolo e anche il pianto
coperto dal rumore del suo mare,
il limpido lutto delle madri, canto la sua vita.
da ENIO LISI
Dai tempi lontani a oggi il risultato è sempre lo stesso


da PARIDE PUGLIA

Fuga in paradiso


Lingua mortale


da MARILENA NARDI

Briciole

Secondo i dati dell’Istat gli occupati tra i giovani sotto i 35 anni sono diminuiti, dal 2008, di oltre un milione. Da una parte c'è chi nonostante la crisi continua ad ingrassare, dall'altra chi si deve accontentare delle briciole.