PREMIO INTERNAZIONALE GALANTARA 2010 DI SATIRA E CARICATURA
Il 26 e il 27 L'Asino e molti suoi autori si trasferiscono a Montelupone per il Premio internazionale di satira e caricatura "L'Asino di Ratalanga 2010" per il programma vedi al sito www.galantara.it Chi volesse essere presente può chiamare i nn. 0733.2249317 oppure 347.6322917.
VENERDI' 18 GIUGNO 2010
di Salvo
Riceviamo da Christian Rizzi questa segnalazione. E' un po' in ritardo ma vale comunque la pena
È morto oggi il grande scrittore José Saramago. Aveva 87 anni, era l'unico dei miei scrittori preferiti ancora in vita, adesso sono un necrofilo. Nel giro di sei mesi sono morti Salinger e Saramago, forse è meglio che smetta di leggere autori vivi, porto sfiga. Forse la maggior parte di voi non lo conosce, ma ne ho parlato in lungo e in largo, unico portoghese a vincere un nobel per la Letteratura, era una persona di un'intelligenza impressionante, basta leggere un suo libro per accorgersene.
Al sentire la notizia mi è venuto da piangere, non come se fosse morto mio padre, ma in un certo senso lo era, un padre spirituale. Non so come spiegare ciò che provo, non vorrei passare per mistico, ma credo mi sia morto un pezzo d'anima. Era uno di quei grandi che non puoi invidiare perché sai benissimo che non sono alla tua portata, devi solo star zitto e imparare il più possibile. Ho quasi paura a leggerlo, adesso, perchè so che quando avrò finito tutto, non potrò imparare più nulla da lui. O almeno, non proverò più il piacere di sfogliare per la prima volta una sua pagina, chè da imparare c'è sempre, anche solo a rileggerlo. Mi sentirei come se stessi mangiando quel poco che resta del suo cadavere, come un avvoltoio di pensieri. Che schifo, avrei voluto quantomeno scrivergli, dirgli che c'ero, che per me era importante, e invece non ne ho avuto il tempo, è morto e basta. Son morti tutti, mi hanno lasciato da solo. Vorrei raccogliere l'eredità di questi maestri, diventare a mio volta un esempio in questi tempi in cui la cultura sta agonizzando, ma non mi sento in grado, son solo un 17enne con manie di grandezza, un mediocre esempio di ciò che produce questa società. Saramago è morto ed è anche sbagliato che qualcuno ne prenda il posto: il vuoto fa male, ma mantiene il ricordo. Spero solo che la sua morte sia servita ad attirare un po' l'attenzione sulla sua opera, sarebbe una prova che esiste un'immortalità molto più pura di quella religiosa.
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PENSIERINO DOMENICALE
dal libro "Africa" di John Reader
L'economia moderna sposta i capitali, quella dei secoli passati spostava gli schiavi. Cambiando nel tempo l'ordine degli schiavi e del capitale, il processo non cambia: la concentrazione del capitale aumenta con l'aumentare degli schiavi. "Oltre nove milioni di schiavi furono deportati attraverso l'Atlantico fra il 1451 e il 1870. Un altro milione, se non di più, non sopravvisse alla traversata, mentre un numero incalcolabile morì nel viaggio tra il luogo di cattura e quello dell'imbarco. La passione europea per lo zucchero fu il principale incentivo per la tratta" (*). Gli schiavi coltivavano le piantagioni da canna da zucchero esportato in Europa.
Oggi il capitale cerca gli schiavi a buon mercato, la mano d'opera a più basso costo, nei luoghi del mondo in cui le garanzie sociali sono inesistenti e la 626 è un prefisso telefonico. L'economia globale trasforma le Nazioni attraverso una metamorfosi. Il cittadino-produttore di Stati come l'Italia, la Spagna o il Canada diventa cittadino-consumatore. Il capitale va dove lo porta il profitto. Le fabbriche si spostano dove esiste il cittadino-produttore-con-meno-diritti, se si ha fortuna dove sopravvive il cittadino-schiavo-senza-diritti. Il cittadino-consumatore diventa quindi disoccupato, cassintegrato, precario, accusato di non voler lavorare a stipendi da schiavo e senza diritti. Se sciopera, cosa inaudita (e anche inutile) nell'era della globalizzazione mondiale, è accusato di voler seguire i Mondiali di calcio. Senza che se accorga, il cittadino-consumatore diventa cittadino-schiavo. Se vuole mantenere un'occupazione le leggi del capitale sono chiare, deve competere con gli altri schiavi. Se rinuncia a ogni diritto, alla pensione, al tfr, alla sicurezza, si può fare.
E' l'apoteosi del capitale che pareggia il mondo verso la schiavitù globale. La sfrutta dove già esiste e la crea dove non c'è ancora. Chi detiene il capitale diventa sempre più ricco, gli sfruttati globali sempre più poveri. Il capitale si è evoluto, si è affrancato dagli Stati, spesso si è fatto Stato, corrompe gli Stati, elegge i suoi politici-manager. Lo Stato moderno è fondato sul capitale e sviluppa la schiavitù con qualche cucchiaino di zucchero.