venerdì 4 luglio 2008

PENSIERI TREMENDI di GOG




Disegno di Sergio Riccardi



È un po’ come quei romanzi in cui c’è un tizio che dorme e sogna di svegliarsi, ma non è vero, è solo un ulteriore sogno con tutte le caratteristiche dell’incubo, non uno di quelli tremendi e truculenti, piuttosto uno di quelli mediocri, dozzinali; e tuttavia non si vuole svegliare ne dal primo sogno ne tantomeno dal secondo per paura di trovarsi in un incubo vero, dove le domande le può fare solo Bruno Vespa, se mai le volesse fare sul serio, e le risposte le può dare solo Agostino Saccà, se mai qualcuno riuscisse a capire quello che dice. Insomma un risveglio al cardiopalma, con il Presidente del Consiglio che sale sul predellino di un fuoristrada nero e, sorridendo come solo lui sa fare, spara la fatidica frase: “io sono colui che è”. 

Gli esperti più tradizionalisti parlano del cosiddetto “effetto Berlusconi” come di una patologia indispensabile alla rigenerazione di un corpo sociale in decadenza senile, in cui ogni pensiero diventa fonte di emicrania, di palpitazione ansiosa, colite spastica e ginocchio della lavandaia: i pensieri sono pericolosi perchè nella situazione attuale vagano nel caos della mancanza di riferimenti forti. Lasciare tutto in mano ad un uomo che riesce a fare miracoli come: diventare più alto, fare ricrescere i capelli, far credere di essere un fine umorista e salvare Alitalia, questo si che può servire in questa fase, perseguendo un principio inossidabile: “ha da passà ‘a nuttata”.

Tuttavia una seconda schiera di esperti, più suggestionati dall’etica millenaristica, sostiene che Berlusconi non esiste, almeno non come lo conosciamo adesso. Si narra, è vero, di un certo Silvio con la tessera 1816 di una degnissima loggia massonica denominata P2, ma appunto sono proprio queste suggestioni alla Dan Brown ad aver creato il mito. Berlusconi sarebbe quindi un effetto onirico, una produzione psicoanalitica di massa, in definitiva un ossimoro incarnato. Meglio ancora un archetipo. Ecco, appunto, un archetipo. Perchè solo un archetipo può riuscire a convincere venti milioni di Italiani che i Rom sono un’emergenza sociale e che invece non è un’emergenza sociale un Presidente del Consiglio che si pone al di sopra di tutte le leggi, fa la guerra alla magistratura, mette l’esercito nelle strade, mente spudoratamente sulle tasse e, secondo testimonianze più o meno accreditate, non perde occasione per soddisfare un appetito sessuale degno di un satrapo ellenistico. Gli italiani, per queste cose, ci vanno in sollucchero!