martedì 12 aprile 2016
lunedì 11 aprile 2016
2550 La visione della guerra
La guerra
C'e' chi gioca con la propria testa,
ma questa non e' che una sola palla
lanciata in alto
o rotolata per terra,
presa con la mano
o colpita col piede:
non e' che un'unica palla.
Ma c'e' chi gioca con la testa degli altri,
con molte teste alla volta, con tutte
le teste,
afferrandole al volo, lanciandole
in aria, con metodo,
senza che qualcuna cada,
così da riempire l'orizzonte,
lo zenit,
i punti cardinali.
Ah, quante teste stanno volando!
Tra di loro non trova posto neppure una rondine,
neppure un raggio di sole.
Poi, di colpo, il gioco finisce
e la terra
e' disseminata di teste.
Mihai Beniuc, massimo poeta rumeno, nato nel 1907
sabato 9 aprile 2016
Numero 2549 Lotte furibonde
e piu’ ritornano nel cuore dei poeti.
La’ i campi di Polonia, la piana di Kutno
con le colline di cadaveri che bruciano
in nuvole di nafta, la’ i reticolati
per la quarantena d’Israele,
il sangue tra i rifiuti, l’esantema torrido,
le catene di poveri gia’ morti da gran tempo
e fulminati sulle fosse aperte dalle loro mani,
la’ Buchenwald, la mite selva di faggi,
i suoi forni maledetti; la’ Stalingrado,
e Minsk sugli acquitrini e la neve putrefatta.
I poeti non dimenticano. Oh la folla dei vili,
dei vinti, dei perdonati dalla misericordia!
Tutto si travolge, ma i morti non si vendono.
Il mio paese e’ l’Italia, o nemico piu’ straniero,
e io canto il suo popolo e anche il pianto
coperto dal rumore del suo mare,
il limpido lutto delle madri, canto la sua vita.
martedì 5 aprile 2016
Numero 2548 Nessun continente è indenne 2
Sul muro c'era scritto
Sul muro c'era scritto col gesso:
vogliono la guerra.
Chi l'ha scritto
è già caduto.
Bertolt Brecht
da ENIO LISI