venerdì 2 gennaio 2009

2 GENNAIO 2009, Buongiorno Italia de l' Asino


CONDIVIDE ET IMPERA di Enrico Bertuccioli








Zacc – la Levi Montalcini ha detto “non si possono mettere lucchetti al cervello”


Bélina – sicuramente non pensava a Gasparri.

giovedì 1 gennaio 2009

1 GENNAIO 2009, Buon anno Italia de l' Asino

APRIAMO CON COERENZA di GOG


Quando c’è la coerenza c’è tutto. O era la salute? Comunque fa bene veder chiudere (e aprire?) l’anno con un segnale di speranza nel nome del recupero di quei valori di cui Di Pietro si fa paladino. Difatti il buon Cristiano, figlio del più noto Antonio Di Pietro, è incappato nelle ormai consuete intercettazioni nell’inchiesta Global Service e ne viene fuori che anche lui sparge il seme delle raccomandazioni. Beninteso nessun reato. Non è neanche indagato. Ma qui si vede la tempra del guerriero, del vero montanaro rotto a tutte le avversità: difatti il buon Cristiano, membro autorevole dell’Italia dei Valori, consigliere provinciale a Campobasso e comunale a Montenero di Bisacce, che ti combina? Affrontando a viso aperto e cuore indomito i mugugni che gli giungono da ogni parte d’Italia (l’Italia dei Valori, ovviamente), prende l’unica decisione possibile, seppure dolorosa, ma l’unica per un uomo che non deve chiedere mai, uno della sua tempra: lascia le sue poltrone? Non diciamo fesserie! Lascia i valori. Comunque L’Italia dei Valori. Esce dal partito. Un gesto coraggioso, dice il padre. Una cazzata, dicono invece i militanti che, per tenere fede ai tanto decantati valori, avrebbero voluto che mollasse invece le poltrone. Ma si sa, la carne è debole e Cristiano ha una stazza da manzo. Aridatece Mastella!



UN CAPODANNO CON TIM O' HARA di Fabio Norcini


Tim, detto da tutti Timme, è qualcosa che va oltre. Oltre tutto. Irlandese. E come tale beve. Ma legge, e capisce, più di Joyce. Fa l'imbianchino, ma può fare qualsiasi cosa. Quando parla non si capisce neanche lui. Però dice cose bellissime. Non fa poesia: è poesia. Non si sa come viva, dove dorma: lui c'è. Ti regala un libro o un pensiero, in cambio di un bicchiere. Ho pensato di regalargli una cena e anche un giaciglio, in quest'ultimo dell'anno. Ha accettato la cena ma non il giaciglio, preferendo la strada, l'ultima illusione.


Ha tutte le carte in regola

Piero Ciampi


Ha tutte le carte in regola

per essere un artista

ha un carattere melanconico

beve come un irlandese

se incontra un disperato

non chiede spiegazioni

divide la sua cena

con pittori ciechi, musicisti sordi,

giocatori sfortunati, scrittori monchi


Ha tutte le carte in regola

per essere un artista

non gli fa paura niente

tanto meno un prepotente

preferisce stare solo

anche se gli costa caro

non fa alcuna differenza

tra un anno ed una notte

tra un bacio ed un addio


Questo e' un miserere

senza lacrime 

questo e' il miserere

di chi non ha

piu'

illusioni


Ha tutte le carte in regola

per essere un artista

detesta lavorare

intorno a un parassita

vive male la sua vita

ma lo fa con grande amore

ha amato tanto due donne

erano belle, bionde, alte, snelle

ma per lui non esistono piu'


E perche' e' solo un artista

che l'hanno preso per un egoista

la vita e' una cosa che prende, porta e spedisce


DA GAZA di Carlo Squillante



DA GAZA di Paride Puglia


DA GAZA di Enrico Bertuccioli

E' MEZZANOTTE di Rocco Grieco



mercoledì 31 dicembre 2008

31 DICEMBRE 2008, Buongiorno Italia de l' Asino


NEL 2009 VOTA BISCAROZZI PRIMO!!!



VERO CUOIO   di Giuseppe Ciarallo



In fondo la saggezza popolare

si è sempre dimostrata arguta e vera:

chi tanto ruba può pur governare, 

chi ruba un pomo invece va in galera.


Siccome il mondo è vario ma ugual, pure,

succede qui da noi com’anche altrove:

si usano due pesi e due misure

con i potenti o con il popol bove. 


Chi senza una ragione fa una guerra,

disseminando il suol di sangue e lutti,

non è il più criminale sulla Terra

ma eroe lodato e amato poi da tutti.


Invece se un cronista un po’ ribelle

non  bombe tira ma le sue scarpone

a Bush, il presidente a strisce e stelle,

si becca quindici anni di prigione.


Scendete pacifisti giù dal pero, 

la guerra in Iraq fu ed è sacrosanta.

Le armi di Saddam c’eran davvero: 

due mocassini numero quaranta.



APPINIUIAR di Rocco Grieco


DUE MILIARDI DI AUGURI di Gino Di Frenna


martedì 30 dicembre 2008

30 DICEMBRE 2008, Buongiorno Italia, de l' Asino

CINQUE BAMBINE di Christian Rizzi


5 bambine son morte sepolte

dalla lor casa del campo a jabaliya

4 8 12 14 17 anni tenevan in corpo

la colpa di viver vicino a un inferno

camuffato da stato moderno

inventato nel secolo scorso

da un inglese ed ebreo protestante

riunitosi in seno al suo clero zelante

va avanti a distrugger di passo costante

ogni anno ogni anno vicino a natale

festeggiano sempre un new funerale

di poveri cristi legati alla croce

di essere nati nel posto più atroce

da quando qualcuno potente ha deciso

che sulla sabbia ci metterà il riso

olive patate pompelmi ed arance

portandosi l'acqua dal suo continente

desalinandosi l'acqua restante

c'è sempre qualcuno con aria festante

in quella israele dai figli drogati

di fede fasulla vicino al petrolio

che restano fermi alle loro trovate

decisi a tenersi quel poco di terra

ancora più fertile dopo ogni guerra





SUBITO AL LAVORO di GOG


Riprendendo il filo del discorso iniziato ieri: il premier non intende perdere tempo. Già gli prudono le mani e attende con ansia la ripresa dei lavori parlamentari per affrontare subito la questione più urgente: la crisi economica? Neanche per idea. L’emergenza è la riforma della giustizia (con particolare riguardo alla odiosa questione delle intercettazioni telefoniche, specie quelle un po’ pecorecce che lo riguardano). Bossi lo ha subito stoppato e con la consueta diplomazia e gli ha suggerito di non dire pirlate perchè la priorità ce l’ha il federalismo. Il federalismo insieme con la giustizia, ha chiosato il premier. A questo punto anche Calderoli, da molti considerato erroneamente un cicciobello-bamboccione, ha sfoderato quella sua tipica rudezza, in genere riservata a Marocchini e Rumeni, per sottolineare che in tempo di crisi bisogna limitare le menate al minimo. E persino il super-ministro super-macho Ignazio La Russa, accompagnato da un battaglione di Lancieri di Montebello, è intervenuto per suggerire di non forzare la mano, specie trattandosi di mano-morta. E il ministro Alfano? Che fa il ministro Alfano? Dopo essersi impegnato in un gravoso corso accelerato per imparare a farsi il nodo della cravatta, ha convocato una conferenza stampa e - sfoderando le sue qualità migliori che sono nell’ordine: piglio deciso, occhio da triglia e sorriso da piacione anni ’80 – ha fatto un figurone affermando che ha ragione “Il Capo”, occorre procedere velocemente alla riforma della giustizia tanto più che hanno già una bozza praticamente definitiva messa a punto da un team composto dallo stesso premier, dall’immancabile Apicella e da un noto intrattenitore radiotelevisivo, tal Licio Gelli, che voci di corridoio indicano come il successore di Bruno Vespa. Vedremo!


FRANCO FRATTINI di Ro Marcenaro




SALVE PIPOL di Ugo Furlan 


buon solstizio d'inverno a tutti,

vi mando le ultimissime dal 2008 con la speranza che vi troviate

in una situazione ottimisticamente consumistica.

Non vorrete mica far piangere il nostro povero Presidente, vero?

State attenti perché per un nonnulla è capace di piantarci in asso e andare chissà dove.

Via dall'Italia ingrata che non lo vuole come monarca, lo trascina in tribunale, lo spia al telefono,

non gli dà l'opposizione che vuole e lo approva solo al 72%...

Via.

Lontano da noi.

... e se chiedessimo al nuovo anno di esaudire questo piccolissimo desiderio?

Ci resterebbe Veltroni, il decisionista.

Yes, we can.


Porcocan.


Aspettate prima di chiedere desideri al nuovo anno.



A presto


ULTIME DA PORDENONE di Ugo Furlan

REGNO DI SARDEGNA


TURISMO DI MASSA 


SCIOGLIMENTI


TURISMO D' ELITE


LA PROTESTA



INTERCETTAZIONI


OCCASIONI DA NON PERDERE di GOG


Quasi come una eco al mio ultimo intervento (Segnali di speranza) troviamo sul “La Repubblica” di ieri (29/12) l’intervista al grande filosofo-sociologo francese Edgard Morin il quale induce a riflettere sulla straordinaria occasione che, a seguito della crisi economico-finanziaria mondiale, ci viene offerta per liberarsi dal “pensiero unico”. Nella sostanza egli ritiene che questa congiuntura, per certi versi catastrofica, può farci intravedere la possibilità di una metamorfosi “di cui la nostra civiltà ha bisogno oggi più che mai”. Abbiamo l’opportunità di “ripensare la nostra civiltà prima che sia troppo tardi”. Fautore di un approccio interdisciplinare alle emergenze della terra, Morin auspica il “ritorno dell’etica” come formula reale per regolare le interconnessioni tra gli Stati e tra gli individui. Insomma “stiamo combattendo la battaglia più difficile: quella per la sopravvivenza dell’umanità”. In definitiva Morin è un inguaribile ottimista che ci fa intravedere la possibilità di una straordinaria rivoluzione dei valori dopo la fine delle ideologie. Inutile dire che tutti noi de L’ASINO sottoscriviamo completamente questo approccio ottimistico. Inutile dire che ci sembra cosa molto diversa dall’ottimismo del nostro caro premier il quale ha dichiarato che non vede l’ora di rimettersi al lavoro perchè si sente un diciottenne. Buon per lui. Però qualcuno gli ricordi quello che Shakespeare fa dire al suo Re Lear: “guai all’uomo che diventa vecchio prima di essere diventato saggio”. Il nostro premier di anni ne ha settantatre, non diciotto. 


VACANZE DI NATALE di Paride Puglia