lunedì 30 maggio 2016

Numero 2579 Son tornati i marò

da PARIDE PUGLIA

Il podio


da L'ASINO

COMUNICATO n.° 3
Mi sento come stritolato da un meccanismo inarrestabile manovrato da pochi personaggi che, spogliati dei loro scuri abiti da lavoro, delle loro impeccabili camicie bianche, delle loro lucidissime scarpe appuntite, non li riconosceresti da un altro qualsiasi cittadino in qualunque parte del nostro mondo. Nel senso che non sono diversi da noi! Sono i portatori della nostra cultura, quelli nel nome dei quali interessi i prezzi salgono o si abbassano, i lavoratori - se necessario - vengono esodati, o licenziati, o trasferiti o demansionati in un gioco che porta ( che deve portare ) vantaggi e guadagni solo a loro. Essi mascherano questa indifferenza nei nostri confronti con il concetto di legalità e si inventano leggi, supportate dai loro giornali e dalle loro televisioni, così ben arzigogolate che ne usciamo convinti, felici di essere travolti da quello che loro chiamano progresso. Essi sono quelli che hanno capito tutto, che sanno come funziona il mondo: il loro mondo di cui noi siamo le particelle plasmabili, la materia prima del loro successo. E sono così potenti che a noi non resta nessuno spazio per imporre quel modesto obiettivo di poter semplicemente lavorare, avere una casa, una famiglia, degli affetti, di divertirci a modo nostro senza scimmiottare i loro stili di vita, e ci facciamo stritolare giorno dopo giorno fino alla fine dei nostri giorni.



domenica 29 maggio 2016

Numero 2578 La retta via

da UGO SAJINI

Ottimismo della volontà


da L'ASINO

Comunicato n° 2

Parliamo di immigrazione. Parliamone seriamente. La prima cosa che salta agli occhi è l'impreparazione della gente che governa il mondo. Ma come? Ci troviamo a essere protagonisti di uno dei più importanti e interessanti fenomeni che abbiano mai interessato l'umanità da quando ha aperto gli occhi su questo pianeta e stiamo lì a frignare che ci invadono, che rubano il lavoro e il pane, dove li mettiamo, chi se li prende, alziamo muri e fili spinati, ce li contrattiamo come se fossero bestie " tanti a me tanti a te, sì però in cambio mi dai dei soldi..." ma stiamo scherzando? Con quale diritto andiamo affermando che questa terra è mia, i miei confini sono questi, tu stattene a casa tua come se l'intera storia dell'umanità non fosse una storia di migrazioni a cominciare dalla piccola Lucy che dall'Etiopia, in cui era nata, ha iniziato l'emigrazione che ha popolato l'intera terra. Ha forse dovuto chiedere il permesso a qualcuno? Certamente no: l'intero pianeta era a sua disposizione. E quegli asiatici che hanno popolato l'intero continente americano hanno forse dovuto esibire il passaporto? No. Il pianeta è nostro, TUTTO. Da amministrare con saggezza e generosità. Non può esistere qualcuno che, in nome di un diritto di proprietà tutto da dimostrare ti chiude la posta in faccia e ti rispedisce a casa con moglie, figli, masserizie. I migranti che rappresentano la nostra più grande ricchezza, l'iniezione di nuova linfa nelle nostre culture, non sono forse un patrimonio che è patrimonio di tutti noi? Rifiutarlo è un gesto bestiale!



sabato 28 maggio 2016

Numero 2577 Spaghetti alle gondole

da PARIDE PUGLIA

Sprofondati in basso


venerdì 27 maggio 2016

Numero 2576 Buchi


da GIULIANO

Fango



da ZAZA

La presa della subbosta


da ENRICO BERTUCCIOLI

Schiforme



Spauracchioso