martedì 19 agosto 2014
Numero 2129 IL PRINCIPIO DELLA FINE
Le risorse rinnovabili finiscono oggi
lunedì 18 agosto 2014
Numero 2128 Così parlò Di Battista
da l'ASINO
Trovare le cause non perseguire gli effetti.
Dite quel che vi pare ma per me il ragionamento sul terrorismo di Di Battista non fa una grinza. Ve ne riporto la sintesi apparsa oggi su IL FATTO ON LINE. Poi, se volete, se ne parla:
L’intervento di Di Battista parla delle colpe dell’Occidente, del fallimento della leadership americana, degli interessi delle lobby del petrolio e delle armi in ogni conflitto. Quanto al presente Di Battista mette in fila in particolare 8 punti secondo i quali, in sintesi, l’Italia dovrebbe: realizzare che la linea americana è stata finora sconfitta, spingere l’Ue a promuovere una conferenza di pace sul Medio Oriente, promuovere una moratoria internazionale sulla vendita delle armi, trattare il terrorismo come il cancro e quindi eliminandone le cause (per esempio “i fenomeni di corruzione promossi da Eni“), “smettere di considerare il terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione” (e quindi confrontarsi con lui), “legare indissolubilmente il terrorismo all’ingiustizia sociale”, “cominciare a pensare alla costruzione di una società post-petrolifera”. Su tutto, poi, rivedere la concezione sui confini degli Stati: quelli attuali sono stati “imposti dall’Occidente dopo la prima guerra mondiale” e di conseguenza “il processo di nascita di nuove realtà su base etnica è inarrestabile sia in Medio Oriente che in Europa. Bisogna prenderne atto e, assieme a tutti gli attori coinvolti, trovare nuove e coraggiose soluzioni”.
Di Battista commenta la possibilità di armare i curdi con l’obiettivo di fermare la guerra come “una follia che non credo che una persona intelligente come il ministro Mogherini possa davvero pensare. Evidentemente le pressioni che ha subito in queste settimane e il desiderio che ha di occupare la poltrona di ministro degli esteri della Commissione europea, l’hanno spinta ad avallare le posizioni di Obama e degli Usa ormai autoproclamatisi, in barba al diritto internazionale, poliziotti del mondo”. Gli americani, dice Di Battista, “hanno sostenuto colpi di stato in tutto il pianeta, venduto armi a dozzine di dittatori, loro che hanno impoverito mezzo mondo, loro che, da soli, utilizzano oltre il 50% delle risorse mondiali. Loro che hanno invaso Iraq e Afghanistan con il pretesto di distruggere le ‘cellule del terrore’ ma che hanno soltanto progettato oleodotti, costruito a Baghdad la più grande ambasciata Usa del mondo ed esportato, oltre alla loro democrazia, 25mila contractors in Iraq, uomini e donne armati di 24 ore che lavorano in tutti i campi, dalle armi al petrolio passando per la vendita di ambulanze. La guerra è davvero una meraviglia per le tasche di qualcuno”.
D’altra parte, come detto, la leadership americana ha fallito finora, secondo Di Battista. I tremila morti dell’attentato alle Torri Gemelle (“una panacea per il grande capitale nordamericano”) furono utilizzati come “pretesto per attaccare l’Afghanistan, un paese con delle leggi antitetiche rispetto al nostro diritto ma che con il terrorismo internazionale non ha mai avuto a che fare, e l’Iraq”. Qui “la vittoria della Nato fece piombare il Paese in una guerra civile senza precedenti e le fantomatiche armi di distruzione di massa non vennero mai trovate. Ripeto, Saddam le aveva, ahimè, già utilizzate e gli Usa lo sapevano benissimo. A questo punto mi domando quanto un miliziano dell’Isis capace di decapitare con una violenza inaudita un prigioniero sia così diverso dal segretario di Stato Colin Powell colui che, mentendo e sapendo di mentire, mostrò una provetta di antrace fornitagli da chissà chi per giustificare l’imminente attacco all’Iraq. Una guerra che ha fatto un numero di morti tra i civili migliaia di volte superiore a quelli provocati dallo Stato Islamico in queste settimane”.
Dunque “l’avanzata violenta, sanguinaria, feroce dell’Isis è soltanto l’ultimo atto di una guerra innescata dai partiti occidentali costretti a restituire i favori ottenuti dalle multinazionali degli armamenti durante le campagne elettorali. Comprare F35 mentre l’Italia muore di fame o bombardare un villaggio iracheno mettendo in prevenivo i ‘danni collaterali’ sono azioni criminali che hanno la stessa matrice: il primato del profitto sulla politica”. Di Battista spiega: “L’Isis avanza, conquista città importanti e minaccia migliaia di cristiani. E’ evidente che la comunità internazionale e l’Italia debbano prendere una posizione”. Per il deputato, tuttavia, “innanzitutto occorre mettere in discussione, una volta per tutte, la leadership nordamericana. Gli Usa non ne hanno azzeccata una in Medio Oriente. Hanno portato morte, instabilità e povertà”. In secondo luogo, secondo Di Battista, “l’Italia, ora che ne ha le possibilità, dovrebbe spingere affinché la Ue promuova una conferenza di pace mondiale sul Medio Oriente alla quale partecipino i paesi dell’Alba, della Lega araba, l’Iran, inserito stupidamente da Bush nell’asse del male e soprattutto laRussia un attore fondamentale che l’Ue intende delegittimare andando contro i propri interessi per obbedire a Washington e sottoscrivere il Ttip il prima possibile”. Per dirla più chiaramente “essere alleati degli Usa non significa essere sudditi, prima di applicare sanzioni economiche a Mosca, sanzioni che colpiscono più le imprese italiane che quelle russe, si dovrebbero pretendere le prove del coinvolgimento di Putin nell’abbattimento dell’aereo malese”.
I funzionari governativi stanno assimilando il contrordine: ora chiedono cose come l'attenzione all'ambiente e la riduzione della povertà. E proprio mentre l'Ocse progetta di sostituire il Pil con il suo Better Life Index, arrivano i primi segni concreti, a parere del Financial Times, del fatto che la Cina stia davvero lasciando il mantra della crescita economica a ogni costo per incoraggiare una miglior qualità della vita.
Fujian, provincia costiera finora concentrata sulla movimentazione delle esportazioni e il manifatturiero, è uno degli esempi: questo mese ha annunciato che sostituirà il Pil con indici sull'agricoltura e la protezione dell'ambiente in 34 dei suoi distretti. Nei mesi scorsi è stata la volta di Hebei, distretto siderurgico a nord di Pechino, e Ningxia, regione povera del nord est della Cina. A Hebei l'obiettivo è ora quello di ridurre le fabbriche cheproducono smog (lo smog che affligge anche Pechino, a un centinaio di chilometri, che a sua volta sta chiudendo i suoi impianti più inquinanti).
sabato 16 agosto 2014
venerdì 15 agosto 2014
Numero 2126 Pensierino stallatico
da L' ASINO
Oggi è Ferragosto, come tutti sapete e io son qui che sonnecchio nella grande quiete del tutti al mare. M piace sonnecchiare: le orecchie abbassate, gli occhi chiusi, masticando il buon fieno padano appena fatto. Gran ronzio di mosche tutt'intorno, qualche tafano pungente come quello che mi dice: Ma perché fai satira? Ti pagano almeno? Una volta ero all'Università di Macerata e tenevo una lezione a quegli studenti volonterosi di futuri emozionanti e dissi loro che, secondo me - Asino - la satira è un sentimento e, in quanto tale doveva essere fatta senza alcuna ricompensa. Anche l' amore è un sentimento che, se gli dai un prezzo, è prostituzione. L' Asino esiste perché ci sono tanti bravi autori che ci mandano la loro indignazione così, tanto per farci sapere che sono indignati e cercano un amplificatore, pur piccolo e modesto, per farlo sapere. Quanto a me è da un po' che sono indignato: dal 12 novembre del 1989, quando il Partito Comunista Italiano, il glorioso PCI, ha cominciato a trasformarsi nel letamaio di oggi. E oggi sono ancora più indignato perché questo ragazzetto che si fa governare da un bandito dopo aver acceso in tutti le più avventurose speranze, sta dilapidando il patrimonio che gli è stato affidato per realizzare, con l'aiuto del bandito, il progetto di un oscuro massone. Ecco perché lo chiamo Porcellino, ecco perché lo addito alla pubblica esecrazione, alla pubblica vergogna. Gratis. Buon Ferragosto a tutti.
da PARIDE PUGLIA
Perché te ne sei andato così...senza dir nulla?