da ENRICO BERTUCCIOLI
Complotto!
mercoledì 27 aprile 2016
lunedì 25 aprile 2016
Numero 2559 25 aprile
vivono per sempre
gli occhi che furono chiusi alla luce
perché tutti
li avessero aperti
per sempre
alla luce.
sabato 23 aprile 2016
venerdì 22 aprile 2016
mercoledì 20 aprile 2016
Numero 2556 Dannato sia
Maghi veggenti e ...
Erich Kästner VOCI DALLA FOSSA COMUNE Qui noi giaciamo, già da tempo sfatti. Voi di passaggio dite: dormon profondo. Ma noi giaciam rivolti e senza sonno, perchè il timor di voi ci tiene svegli. Abbiam la terra in bocca. E stiamo zitti. Pur grideremmo acché la tomba esploda! Pur grideremmo, dalle fosse, in piedi! Ma abbiam la terra in bocca. Voi non sentite altro che la chiacchiera del prete che cerca col suo Capo affiatamento. Il vostro caro dio non ha mai perso guerre e vuole che diciate: Pace ai defunti! Di dio apprezzerete i funzionari che sulla fossa parlan del Dovere. Noi sottoterra, lor di sopra, bravi, dicon: "Non è la vita il bene più prezioso". Qui noi giaciam, la bocca pien di terra. E non fu come pensavam del dopo: perimmo. Perimmo senza scopo. Voi un giorno appresso all'altro combattete. Quattr'anni di massacri. Solo chiacchiere dopo. Voi di passaggio dite: dormon profondo. Quattr'anni di massacri. Un po' di fiori dopo. Non creder mai a dio ne' alla sua gente! Dannato sia chi non lo ha chiaro in mente! |
martedì 19 aprile 2016
Numero 2555 Cartolina dalla Valpolcevera
da ENRICO BERTUCCIOLI
Il calice della vittoria
lunedì 18 aprile 2016
domenica 17 aprile 2016
Numero 2553 Passi avanti
e i loro volti saranno irriconoscibili .
Ma voi dovete rimanere eguali .
Andranno in guerra , non
come ad un massacro ,
ad un serio lavoro . Tutto
avranno dimenticato .
Ma voi nulla dovete dimenticare .
Vi verseranno grappa nella gola
come a tutti gli altri .
Ma voi dovete rimanere lucidi

da PARIDE PUGLIA
Merda
mercoledì 13 aprile 2016
Numero 2552 Non molleremo!
da PARIDE PUGLIA
E come potevamo noi cantare
con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull’erba dura di ghiaccio, al lamento
d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.
martedì 12 aprile 2016
lunedì 11 aprile 2016
2550 La visione della guerra
La guerra
C'e' chi gioca con la propria testa,
ma questa non e' che una sola palla
lanciata in alto
o rotolata per terra,
presa con la mano
o colpita col piede:
non e' che un'unica palla.
Ma c'e' chi gioca con la testa degli altri,
con molte teste alla volta, con tutte
le teste,
afferrandole al volo, lanciandole
in aria, con metodo,
senza che qualcuna cada,
così da riempire l'orizzonte,
lo zenit,
i punti cardinali.
Ah, quante teste stanno volando!
Tra di loro non trova posto neppure una rondine,
neppure un raggio di sole.
Poi, di colpo, il gioco finisce
e la terra
e' disseminata di teste.
Mihai Beniuc, massimo poeta rumeno, nato nel 1907
sabato 9 aprile 2016
Numero 2549 Lotte furibonde
e piu’ ritornano nel cuore dei poeti.
La’ i campi di Polonia, la piana di Kutno
con le colline di cadaveri che bruciano
in nuvole di nafta, la’ i reticolati
per la quarantena d’Israele,
il sangue tra i rifiuti, l’esantema torrido,
le catene di poveri gia’ morti da gran tempo
e fulminati sulle fosse aperte dalle loro mani,
la’ Buchenwald, la mite selva di faggi,
i suoi forni maledetti; la’ Stalingrado,
e Minsk sugli acquitrini e la neve putrefatta.
I poeti non dimenticano. Oh la folla dei vili,
dei vinti, dei perdonati dalla misericordia!
Tutto si travolge, ma i morti non si vendono.
Il mio paese e’ l’Italia, o nemico piu’ straniero,
e io canto il suo popolo e anche il pianto
coperto dal rumore del suo mare,
il limpido lutto delle madri, canto la sua vita.
martedì 5 aprile 2016
Numero 2548 Nessun continente è indenne 2
Sul muro c'era scritto
Sul muro c'era scritto col gesso:
vogliono la guerra.
Chi l'ha scritto
è già caduto.
Bertolt Brecht
da ENIO LISI
lunedì 4 aprile 2016
Numero 2547 Nessun continente 1
POVERO MONDO
IDEA VILARIÑO
Lo distruggeranno
lo faranno a pezzi
alla fine scoppierà come una bolla
o esploderà glorioso
come una santabarbara
o più semplicemente
sarà cancellato come
se una spugna bagnata
cancellasse il suo posto nello spazio.
Forse non ci riusciranno
forse lo ripuliranno
gli cascherà la vita come fossero capelli
e rimarrà a girare
come una sfera pura
sterile e mortale
o in modo meno splendido
andrà per i cieli
decomponendosi adagio
come un’unica piaga
come un morto.
da ENIO LISI
Nessun continente è immune da questo morbo
sabato 2 aprile 2016
Numero 2546 La guerra è dentro di noi
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.
Del crescere dell’erba,
Lieta dove non passa l’uomo.
Sviluppo economico
venerdì 1 aprile 2016
Numero 2545 L'odio
Per chi incita all'odio
Hai mai visto bambini urlanti stritolati dalle bombe sotto lingue di fuoco,
Hai mai sognato cadaveri danzanti,
sotto stelle spinate.
Tu che inciti all'odio,
Hai mai visto vecchie dormire nella fanghiglia, circondate da mostri famelici travestiti da eroi,
Tu che inciti all'odio,
Hai mai visto giovani occhi,
Spirati nella casualità dell'Inverno,
Hai mai visto Generali che come equinozi impazziti, gioivano nel brivido delle macerie ambulanti,
Hai mai visto distese di praterie cocenti,
morire nude all'ombra della Guerra.