“... Si sente dire che ormai la scienza è subordinata a imperativi di redditività economica; ciò è vero da sempre. Il fatto nuovo è che l’economia abbia cominciato a fare apertamente guerra agli umani; non più soltanto alle possibilità della loro vita, ma anche a quelle della loro sopravvivenza. É stato allora che il pensiero scientifico ha scelto, contro gran parte del proprio passato antischiavista, di servire il dominio spettacolare. Prima di arrivare a questo punto la scienza godeva di una relativa autonomia. Perciò sapeva pensare il suo briciolo di realtà; e in tal modo aveva potuto contribuire immensamente ad aumentare i mezzi dell’economia. Quando l’economia onnipotente è diventata folle, e i tempi spettacolari non sono altro che questo, ha soppresso le ultime tracce dell’autonomia scientifica, inscindibilmente sul piano metodologico e su quello delle condizioni pratiche dell’attività dei ricercatori Non si chiede più alla scienza di capire il mondo, o di migliorare qualcosa. Le si chiede di giustificare istantaneamente tutto ciò che si fa. Stupido in questo campo come tutti gli altri da lui sfruttati con l’irriflessione più nefasta, il dominio spettacolare ha fatto abbattere l’albero gigantesco del sapere scientifico al solo fine di ricavarne un manganello...”
da GUY DEBORD
Commentari alla Società dello Spettacolo
1988