lunedì 30 giugno 2008

IMMUNITA'

LE TAVOLE DELLA LEGGE/IL LODO JAVHE'

di Fabio Norcini


Stanco delle discussioni sulla giustizia, toghe rosse, ciessemme, con la sua carovana di avvocati Silvio IV, cospargendosi la testa di cenere e cingendosi i fianchi con un panno bianco, simbolo della sua purezza, decise di recarsi nel deserto. Dove, come narra il Deuteronomio della vulgata Fede e Rete 4, (V, 6-21): «Rimase digiunando per quaranta giorni e quaranta notti. Ci furono gemiti e stridor di denti. All’alba di un giorno nebbioso, dalla cabina della regia mobile al seguito della carovana, vide in diretta il trattore di Di Pietro prendere fuoco insieme a tutto il grano trebbiato da Ninì l’agreste. Fu il segnale: i tecnici gli comunicarono che avevano finalmente intercettato l’Altissimo, Benedetto (non Ida di) sia sempre il suo Nome, che con voce tonitruante lo ammonì: “Silvio, sono stanco di assistere ai tuoi trapianti di capelli, alle tue continue querele da perseguitato, al tuo accento brianzolo che ammorba la quiete del più alto dei cieli. Recati ordunque sul Monte Sinai e sacrificami una velina e, già che ci sei, anche Ezio Greggio”. Impugnato il bastone-parabolica satellitare e l’anello digitale terrestre, Silvio, che si era fatto mandare da Briatore già spossato di essere sposato, la Gregoraci, nonché il conduttore di Striscia, con il fido Letta munito di scimitarra, cinta la testa di mirto dall’amata Sardegna, si avviò per l’erta salita del monte Santo. Giunto sulla cima e posata la testa della manza, pardon valletta, su un tronco, già si accingeva ad immolare la prima innocente quando un angelo, doppiato da Oreste Lionello, gli fermò il braccio: fermati o potente tra i potenti, eletto tra gli eletti, hai già dato prova di sufficiente fedeltà”. Il cielo si oscurò e un occhio di bue con le gelatine fucsia da 2.000 illuminò delle tavole marmoree. Dal mixer uscì, superamplificata ma non distorta, la voce del Dio degli Eserciti e perciò amico dell’amico La Russa: “Stai attento Silvio, potevo stupirti con effetti speciali e infatti lo farò”. Una mano michelangiolesca da Giudizio Universale uscì dal cielo di silicone e un raggio laser cominciò a incidere a lettere di fuoco il marmo. Fumi e sfrigolio. Dopo 5 minuti tutto era già finito, potenza della tecnologia. La voce superna ruggì: “Mi raccomando continua a far adorare al popolo eletto il pallone d’oro, non fargli mai venir meno i consigli per gli acquisti e abbi Fede che l’importante è che de Franza o Spagnaccia purché se magnaccia”. 


POTRETE LEGGERE "LE TAVOLE DELLA LEGGE"  DOMANI

PROFESSIONE REPORTER

CLIMA PERICOLOSO

L'INFORMAZIONE CROCEFISSA

LETTERA DI ANTONIO DI PIETRO A BEPPE GRILLO

BUONGIORNO ITALIA, SIAMO TORNATI. UN GRAZIE SINCERO A MONTELUPONE, AL SUO DINAMICO SINDACO, NAZARENO AGOSTINI, AL SUO STRAORDINARIO ASSESSORE ALLA CULTURA, ARIANNA EUSEBI, AL CENTRO STUDI GALANTARA CHE CI HANNO OSPITATO E A SERGIO RICCARDI CHE CI HA REGALATO IL DISEGNO PIU' BELLO. AFFIDIAMO ALLA VOSTRA MEDITAZIONE LA LETTERA CHE ANTONIO DI PIETRO HA MANDATO A BEPPE GRILLO. LEGGETELA CON ATTENZIONE. E' OPPOSIZIONE!

"Ci sono momenti nella vita delle nazioni in cui i cittadini devono fare delle scelte. Momenti in cui non si può più fare finta di niente e continuare a credere che, in fondo, nulla veramente cambierà. Le leggi che continuamente vengono proposte dal nuovo Governo sono un attentato alla democrazia. Se passano, vincerà il regime e perderà, per un tempo indefinito, la democrazia. Non c’è bisogno dell’esercito per togliere la libertà ai cittadini. E’ sufficiente manipolare l’informazione e, grazie a questa, farsi eleggere in Parlamento. Quindi legiferare contro la Costituzione, contro l’indipendenza della magistratura, contro la sicurezza dei cittadini, contro la libera informazione. Una legge dopo l’altra.
Cosa distingue un primo ministro di una democrazia da un dittatore? Il vero tratto distintivo è l’
impunità assoluta del dittatore. Quando Silvio Berlusconi l’avrà ottenuta l’Italia sarà, a tutti gli effetti, una dittatura. Sorprende come opinionisti autorevoli abbiano potuto accreditare Silvio Berlusconi di qualità di statista e come una parte della stessa opposizione abbia creduto di poter avviare con lui le riforme istituzionali. La storia di Berlusconi parla per lui. I suoi innumerevoli processi, la condanna per corruzione giudiziaria del suo avvocato Cesare Previti per la Mondadori, la sua appartenenza alla P2, l’occupazione abusiva delle frequenze di Rete4. L’elenco è interminabile come i danni subiti a causa sua dal nostro Paese. Mi riferisco soprattutto allo spegnersi della coscienza civica, della morale, dell’etica. All’esempio devastante che Berlusconi ha offerto alla nazione e alle giovani generazioni in quasi venti anni, un esempio aggravato dalla sua impunità. Una situazione simile a quella dei ragazzi nei paesi del Sud che ammirano il camorrista o il mafioso locale.
Il Consiglio dei ministri di oggi, 27 giugno 2008, ha approvato il DDL per garantire l’
impunità alle prime cariche dello Stato durante l’esercizio del loro mandato, che diventano quindi più uguali degli altri cittadini di fronte alla legge. Nelle scorse settimane sono state presentate dal Governo leggi che definire vergogna è insufficiente. E’ più corretto chiamarle eversive e criminali in quanto minano le basi dello Stato e favoriscono i delinquenti.
La sospensione dei processi per un anno serve a evitare la possibile condanna di Berlusconi al processo Mills di Milano. Altri
centomila processi saranno bloccati per reati che vanno dallo stupro, alla truffa, al rapimento di minore. La sicurezza dei cittadini, tanto sbandierata in campagna elettorale da Berlusconi e dalla Lega, è sacrificata all’interesse del presidente del Consiglio. Il divieto di pubblicare le intercettazioni una volta depositate in tribunale a disposizione delle parti, e quindi di fatto già pubbliche, impedirebbe di venire a sapere di Parmalat o dei furbetti del quartierino. Il giornalista che pubblicasse le intercettazioni finirebbe in carcere, il suo editore chiuderebbe e chi ha compiuto il crimine non dovrebbe rispondere all’opinione pubblica. Con questa legge, negli Stati Uniti non ci sarebbe stato il Watergate e Nixon non avrebbe rassegnato le dimissioni. L’Italia dei Valori proporrà un grappolo di referendum per l’abrogazione di queste leggi contro la democrazia, se necessario promuoverà azioni di disobbedienza civile come la pubblicazione degli atti giudiziari. Nessuno può più rimanere a guardare.
L’
otto luglio a Roma dalle ore 18:00 in Piazza Navona, in contemporanea con l’iter di approvazione della legge sulle intercettazioni, l’Italia dei Valori insieme a esponenti della società civile ha indetto una manifestazione per la libertà di espressione e per la giustizia.” Antonio Di Pietro

AUTUNNO IN PIAZZA

IL LODO BIN LADEN

SACCA BOYS

FATELO LAVORARE!

FATELO LAVORARE

SICUREZZA

DONADONI

TOLLERANZA ZERO

giovedì 26 giugno 2008

LA RISPOSTA

INTERVISTA DAL BLOG DI GRILLO A JEREMY RIFKIN

BUONGIORNO ITALIA! OGGI L' ASINO CHIUDE PRESTO: SI TRASFERISCE A MONTELUPONE, NELLE MARCHE, PATRIA DI GABRIELE GALANTARA IL GRANDE SATIRICO CHE HA DIRETTO LA VERSIONE CARTACEA DE "L' ASINO " FINO A QUANDO MUSSOLINI LO HA CARCERATO PER NON SENTIRNE PIU' L' ACIDO RAGLIO. A MONTELUPONE L' ANNO SCORSO L' ASINO E' RINATO IN FORMA ELETTRONICA E, COME OGNI ANNO, MOLTI DI NOI SATIRICI SI RITROVA IN QUEL DELIZIOSO PAESE PER ONORARNE LA MEMORIA. CI RISENTIAMO LUNEDI'. INTANTO MENTRE IL VECCHIO PARANOICO SBAVA PER IMBAVAGLIARE LA GIUSTIZIA, L' ITALIA PERDE COLPI SU COLPI E, DA SERBATOIO ENERGETICO D' EUROPA, SI TRASFORMA, OGNI GIORNO DI PIU' IN UN DELIRIO DI IMPROVVISAZIONE E DI AUTORITARISMO. VI LASCIO A QUESTA INTERVISTA RILASCIATA DA JEREMY RIFKIN AL BLOG DI BEPPE GRILLO. SI TRATTA DI COSE ORMAI NOTE MA UNA RINFRESCATINA NON GUASTA!:

"Ora, al tramonto [della seconda rivoluzione industriale] ci sono alcune situazioni davvero molto critiche. Il prezzo dell’energia sta drammaticamente salendo e il mercato mondiale del petrolio si è appena avviato al suo picco di produzione. I prezzi del cibo sono raddoppiati negli ultimi anni poiché la produzione di cibo è prevalentemente basata sui combustibili fossili. Appena raggiungeremo il picco della produzione di petrolio, i prezzi saliranno, l’economia globale ristagnerà, avremo recessione e ci saranno persone che non riusciranno a mettere in tavola qualcosa da mangiare. Il “picco del petrolio” avviene si è usato metà del petrolio disponibile. Quando questo avverrà, quando saremo all’apice di questa curva, saremo alla fine dell’era del petrolio perché il costo di estrazione non sarà più sostenibile. Quando arriveremo al picco? L’ottimista agenzia internazionale per l’energia dice che ci arriveremo probabilmente attorno al 2025-2035. D’altra parte negli ultimi anni alcuni dei più grandi geologi del mondo, utilizzando dei modelli matematici molto avanzati, rilevano che arriveremo al picco tra il 2010 e il 2020. Uno dei maggiori esperti sostiene che il picco è già stato raggiunto nel 2005. Ora, il giacimento del Mare del Nord ha raggiunto il picco 3 anni fa. Il Messico, il quarto produttore mondiale, raggiungerà il picco nel 2010, come probabilmente la Russia. Nel mio libro, Economia all’idrogeno, ho speso molte parole su questa questione. Io non so chi ha ragione, gli ottimisti o i pessimisti. Ma questo non fa alcuna differenza, è una piccolissima finestra. La seconda crisi legata al tramonto di questo regime energetico è l’aumento di instabilità politica nei Paesi produttori di petrolio. Dobbiamo capire che oggi un terzo delle guerre civili nel mondo è nei Paesi produttori di petrolio. Immaginate cosa accadrà nel 2009, 2010, 2011, 2012 e così via. Tutti vogliono il petrolio, il petrolio sta diventando sempre più costoso. Ci saranno più conflitti politici e militari nei Paesi produttori. Infine, c’è la questione dei cambiamenti climatici. Se prendiamo gli obiettivi dell’Unione Europea sulla riduzione della Co2, e la UE è la più aggressiva del mondo in questo senso, anche se riuscissimo a raggiungere quegli obiettivi ma non facessero lo stesso India, Cina e altri Paesi, la temperatura aumenterà di 6°C in questo secolo e sarà la fine della civilizzazione come la conosciamo. Lasciatemi dire che quello di cui abbiamo bisogno adesso è un piano economico che sia sufficientemente ambizioso ed efficace per gestire l’enormità del picco del petrolio e dei cambiamenti climatici. Lasciatemi dire che le grandi rivoluzioni economiche accadono quando l’umanità cambia il modo di produrre l’energia, primo, e quando cambia il modo di comunicare, per organizzare questa rivoluzione energetica. All’inizio del XX secolo la rivoluzione del telegrafo e del telefono convergeva con quella del petrolio e della combustione interna, dando vita alla seconda rivoluzione industriale. Ora siamo al tramonto di quella rivoluzione industriale. La domanda è: come aprire la porta alla terza rivoluzione industriale. Oggi siamo in grado di comunicare peer to peer, uno a uno, uno a molti, molti a molti. Io sto comunicando con voi via Internet. Questa rivoluzione “distribuita” della comunicazione, questa è la parola chiave: “distribuita”, questa rivoluzione “piatta”, “equa” della comunicazione proprio ora sta cominciando a convergere con la rivoluzione della nuova energia distribuita. La convergenza di queste due tecnologie può aprire la strada alla terza rivoluzione industriale. L’energia distribuita la troviamo dietro l’angolo. Ce n’è ovunque in Italia, ovunque nel mondo. Il Sole sorge ovunque sul pianeta. Il vento soffia su tutta la Terra, se viviamo sulla costa abbiamo la forza delle onde. Sotto il terreno tutti abbiamo calore. C’è il mini idroelettrico. Queste sono energie distribuite che si trovano ovunque. L’Unione Europea ha posto il primo pilastro della terza rivoluzione industriale, che sono le energie rinnovabili e distribuite. Primo, dobbiamo passare alle energie rinnovabili e distribuite. La UE ha fissato l’obiettivo al 20%. Secondo, dobbiamo rendere tutti gli edifici impianti di generazione di energia. Milioni di edifici che producono e raccolgono energia in un grande impianto di generazione. Questo già esiste. Terzo pilastro: come accumuliamo questa energia? Perché il Sole non splende sempre, nemmeno nella bellissima Italia. Il vento non soffia sempre e le centrali idroelettriche possono non funzionare nei periodi di siccità. Il terzo pilastro riguarda come raccogliamo questa energia e la principale forma di accumulo sarà l’idrogeno. L’idrogeno può accumulare l’energia così come i supporti digitali contengono le informazioni multimediali. Infine, il quarto pilastro, quando la comunicazione distribuita converge verso la rivoluzione energetica generando la terza rivoluzione industriale. Prendiamo la stessa tecnologia che usiamo per Internet, la stessa, e prendiamo la rete energetica italiana, europea e la rendiamo una grande rete mondiale, come Internet. Quando io, voi e ognuno produrrà la sua propria energia come produciamo informazione grazie ai computer, la accumuliamo grazie all’idrogeno come i media con i supporti digitali, potremo condividere il surplus di produzione nella rete italiana, europea e globale nella “InterGrid”, come condividiamo le informazioni in Internet. Questa è la terza rivoluzione industriale. Io lavoro con molte tra le più grandi aziende energetiche del mondo, come consulente. Lasciatemi fare una considerazione in termini di business, non in termini ideologici. Non credo che l’energia nucleare sarà significativa in futuro e credo che sia alla fine del suo corso e qualsiasi governo sbaglierebbe a investire nell’atomo. Vi spiego le ragioni. Non produciamo Co2 con gli impianti nucleari, quindi dovrebbe essere parte della soluzione ai problemi climatici. Ma guardiamo ai numeri. Ci sono 439 impianti nucleari al mondo, oggi, che producono solo il 5% dell’energia che consumiamo. Questi impianti sono molto vecchi. C’è qualcuno in Italia o nel mondo che davvero crede che si possano rimpiazzare i 439 impianti che abbiamo oggi nei prossimi vent’anni. Anche se lo facessimo continueremmo a produrre solo il 5% dell’energia consumata, senza alcun beneficio per i cambiamenti climatici. E’ chiaro che perché ne avesse, dovrebbero coprire almeno il 20% della produzione. Ma perché la produzione di energia sia per il 20% nucleare, dovremmo costruire 3 centrali atomiche ogni 30 giorni per i prossimi 60 anni. Capito? Duemila centrali atomiche. Tre nuove centrali ogni mese per sessant’anni. Non sappiamo ancora cosa fare con le scorie. Siamo nell'energia atomica da 60 anni e l'industria ci aveva detto: "Costruite gli impianti e dateci tempo sufficiente per capire come trasportare e stoccare le scorie". Sessant'anni dopo questa industria ci dice "Fidatevi ancora di noi, possiamo farcela", ma ancora non sanno come fare. L'agenzia internazionale per l'energia atomica dice che potremmo avere carenza di uranio tra il 2025 e il 2035, facendo cosi' morire i 439 impianti nucleare che producono il 5% dell'energia del mondo. Potremmo prendere l'uranio che abbiamo e convertirlo in plutonio. Ma avremmo il pericolo del terrorismo nucleare. Vogliamo davvero avere plutonio in tutto il mondo in un'epoca di potenziali attacchi terroristici? Credo sia folle. E infine, una cosa che tutti dovrebbero discutere col vicino di casa: non abbiamo acqua! Questo le aziende energetiche lo sanno ma la gente no. Prendete la Francia, la quintessenza dell'energia atomica, prodotta per il 70%. Questo e' quello che la gente non sa: il 40% di tutta l'acqua consumata in Francia lo scorso anno, e' servita a raffreddare i reattori nucleari. Il 40%. Vi ricordate tre anni fa, quando molti anziani in Francia morirono durante l'estate perche' l'aria condizionata era scarsa? Quello che non sapete e' che non ci fu abbastanza acqua per raffreddare i reattori nucleari, che dovettero diminuire la loro produzione di elettricita'. Dove pensano di trovare, l'Italia e gli altri Paesi, l'acqua per raffreddare gli impianti se non l'ha trovata la Francia?
Quello che dobbiamo fare è democratizzare l’energia. La terza rivoluzione industriale significa dare potere alle persone e per la generazione cresciuta con la Rete questo è la conclusione e il completamento di questa rivoluzione, proprio come ora parliamo in Internet, centinaia di persone sono in Internet, ed è tutto gratuito, e questi possono creare il più grande, decentralizzato, network televisivo, open source, condiviso…perché non possiamo farlo con l’energia? L’Italia è l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili! Ci sono così tante e distribuite energie rinnovabili nel vostro Paese! Mi meraviglio quando vengo nel vostro Paese e vedo che non vi state muovendo nella direzione in cui si muove la Spagna, aggressivamente verso le energie rinnovabili. Per esempio, voi avete il Sole! Avete così tanto sole da Roma a Bari.
Avete il Sole! Siete una penisola, avete il vento tutto il tempo, avete il mare che vi circonda, avete ricche zone geotermiche in Toscana, biomasse da Bolzano in su nel nord Italia, avete la neve, per l’idroelettrico, dalle Alpi. Voi avete molta più energia di quella che vi serve, in energie rinnovabili! Non la state usando…io non capisco. L’Italia potrebbe. Credo che, umilmente, quel che posso dire al governo italiano è: a che gioco volete giocare? Se il vostro piano è restare nelle vecchie energie, l’Italia non sarà competitiva e non potrà godere dell’effetto moltiplicatore sull’economia della terza rivoluzione industriale per muoversi nella nuova rivoluzione economica e si troverà a correre dietro a molti altri Paesi col passare del XXI secolo. Se invece l’Italia deciderà che è il momento di iniziare a muoversi verso la terza rivoluzione industriale, le opportunità per l’Italia e i suoi abitanti saranno enormi.

martedì 24 giugno 2008

NICOLA DI GIROLAMO, SENATORE SI FA PER DIRE...

Il "senatore ( si fa dire ) " Nicola Di Girolamo, eletto ( si fa per dire ) nella circoscrizione Europa nelle fila del Partito delle ( si fa per dire ) Libertà, ed accusato di falso per essersi candidato  dopo aver dichiarato di avere la residenza in Belgio, cosa non vera secondo il gip del tribunale di Roma, che ne aveva richiesto gli arresti domiciliari, è stato " graziato " ( non si fa per dire ) dalla Giunta delle Immunità e delle Autorizzazioni a procedere di Palazzo Madama. Il cosidetto senatore continuerà così a mettersi in tasca il suo lauto stipendio, continuerà a svolgere la sua azione " politica " ( si fa per dire ) alla faccia nostra e di questo bel senso della giustizia ( si fa per dire ) di cui questo paese ( il terz' ultimo in Europa ) è pervaso. Grazie, senatore!

CRESCERE, PENSARE, RISCHIARE

LA BANDA LARGA DEL BUCO

LA SINDROME VELTRONI

PAR CONDICIO MEZZO GAUDIO

QUALCHE TEMPO FA L' ASINO EBBE UNA BELLA IDEA. 


    " LA LEGGE DELLA PAR CONDICIO MEZZO GAUDIO". 


CHE PRENDEVA SPUNTO DAL LEGITTIMO DESIDERIO DEI CITTADINI DI ESSERE RAPPRESENTATI DA GENTE CHE NON AVEVA NULLA DA TEMERE DALLA GIUSTIZIA E CHE DICEVA PIU' O MENO COSI': 

" I PARLAMENTARI NON GODRANNO MAI DI ALCUNA IMMUNITA' E ANZI, NEL CASO VENISSERO RICONOSCIUTI, DA UN REGOLARE PROCESSO PENALE , COLPEVOLI DELLA COLPA DI CUI SONO ACCUSATI, LE PENE PER LORO                           SARANNO TRIPLICATE E, PER LE CINQUE PIU' ALTE CARICHE DELLO STATO, QUINTUPLICATE".  


    DITECI COSA NE PENSATE

CONVERGENZE BIPARTISAN

ROBIN HOOD E L' ARITMETICA


lunedì 23 giugno 2008

SALVATAGGI

TIMBER

AUTUNNO

BUON GIORNO ITALIA! A MIMMO LOMBEZZI, QUESTA STORIA DELL' AUTUNNO RIVOLUZIONARIO DI VELTRONI, PROPRIO NON GLI VA GIU'! GLI CEDO LA PAROLA:

"OPPOSIZIONE in AUTUNNO 

(liberamente ispirata da V.Cardarelli)


Autunno.Già lo sentimmo venire

nel vento cileno d'agosto,

e nelle leggi ad personam

torrenziali e piangenti,

e un brivido percorse il partito  

che ora, nudo e triste,

accoglie un Walter smarrito.

Il Pd passa e declina,

in quest'autunno che incede

con lentezza indicibile,

il miglior tempo della nostra vita

e lungamente ci dice addio.


Mimmo Lombezzi

(poesie della seconda repubblica)

VAFF

PASTORALE

TELEFONO AZZURRO

TUTTI IN PIAZZA WALLTERLOO

domenica 22 giugno 2008


GLI UOMINI POLITICI CHE IN QUESTO PERIODO STORICO ZAMPETTANO NEL NOSTRO POLLAIO SONO DAVVERO SCONCERTANTI. ALMENO QUANTO LO SIAMO NOI CHE LI ABBIAMO VOTATI! GUARDATE UN PO' QUESTO WALTER VELTRONI: MA COME? BERLUSCONI STA RIEMPIENDO ADESSO LE PAGINE DELLA STORIA DI QUESTO PAESE DI MASCALZONATE E LUI - WALTER VELTRONI - MINACCIA DI SCENDERE IN PIAZZA IN AUTUNNO!? COS'E'? FA TROPPO CALDO? ASPETTA IL VINO NOVELLO DA ACCOMPAGNARE ALLA GIUSTA STAGIONATURA DEL PECORINO DI MAGGIO? O VUOL ESSERE SICURO CHE, NEL FRATTEMPO, IL FURFANTE SI INVENTI UN PICCOLO EMENDAMENTO TESO A VANIFICARE QUEL PO' DI CAPACITA' DI PROTESTA CHE ANCORA CI E' RIMASTA? NON  MI RESTA CHE LASCIARVI, PER LE MEDITAZIONI DI QUESTO FINE SETTIMANA,  ALLA


CHE OGGI AFFRONTA UN TEMA DI PARTICOLARE ORIGINALITA' NELL' IPOTIZZARE UN TETTO ALL' ACCUMULO DELLE RICCHEZZE AL DI LA' DEL QUALE GLI INVESTIMENTI... MA LASCIO LA PAROLA AL NOSTRO LEADER: A  BISCAROZZI PRIMO!


UN  RUOLO FONDAMENTALE DEL RAMO DELLE FORZE ARMATE SPECIALIZZATO NEL CONTROLLO FINANZIARIO (LA FINANZA ) SARA' L‘ACCERTAMENTO DELLE CAUSE DEGLI ACCUMULI IMPROVVISI ED ECCESSIVI DI RICCHEZZA. 

OCCORRERA' FAVORIRE TUTTE LE AZIONI DI REINVESTIMENTO IN AZIONI PRODUTTIVE A SFONDO SOCIALE DEI SURPLUS DI RICCHEZZA. IN TAL SENSO APPOSITA LEGISLAZIONE DOVRA' STABILIRE  COSA E' LECITO INTENDERE PER:


- INDIRIZZARE SOTTO PUBBLICO CONTROLLO GLI INVESTIMENTI DEGLI ACCUMULI DI RICCHEZZA IN AZIONI PRODUTTIVE A SFONDO SOCIALE, 

- COSA SI INTENDE PER AZIONI PRODUTTIVE 

- COSA SI INTENDE PER SFONDO SOCIALE. 


ALLA BASE DI TALE DELICATISSIMA QUESTIONE STA LA RAGIONE STESSA DI ESSERE DE LA SINISTRA, FORMULATA ALL’ INIZIO DI QUESTA CAMPAGNA ELETTORALE E CHE QUI VI RICORDO:

 

“ FAR COINCIDERE L’ AMMINISTRAZIONE DELLE RISORSE AMBIENTALI CON UN SISTEMA DI MERCATO CHE TROVI LE SUE REGOLE IN UNA AZIONE SOCIALE IMPRONTATA SULLA SOBRIETA', SUL RISPARMIO, SULLA CONSERVAZIONE DELLE RISORSE E SULLA CONSAPEVOLEZZA DEL LORO LIMITE - SPECIE DI QUELLE ENERGETICHE E DELL’ ACQUA.”

venerdì 20 giugno 2008

TOLLERANZA ALFANO

AL FANONE

O TEMPORA O LEX AD PERSONAM: JUS DELENDA EST!

LUXURIA

GOOD MORNING ITALIA

BUONGIORNO ITALIA! MAI NELLA STORIA C'E' STATO MOMENTO PIU' FAVOREVOLE PER LA SATIRA. I FURFANTI DI DESTRA  TI OFFRONO SPUNTI GIORNALIERI CON LE LORO INIQUE MANIFESTAZIONI DI ARROGANZA E DI LEGITTIMATA POTENZA, I BALBETTAMENTI DEGLI OPPOSITORI TI CONSENTONO MILLE LEGGIADRE FANTASIE DI LEGITTIMATA IMPOTENZA DI CUI APPROFITTARE A PIENE MANI. L' ASSENZA DELLA SINISTRA TI DA L' ESTRO PER LANCIARSI NELLE PIU' MALINCONICHE E LEGITTIME DIGRESSIONI. LE UNICHE COSE ILLEGITTIME DI QUESTI TEMPI SONO LE LEGGI. INSOMMA IL LAVORO, ANCORCHE' NON PAGATO, NON MANCA. 

ELOGIO DELL' OZIO di Bertrand Russell ( 1934 )

Il concetto del dovere,storicamente parlando, è stato un mezzo escogitato dagli uomini al potere per indurre altri uomini a vivere per l'interesse dei loro padroni anziché per il proprio. Naturalmente gli uomini al potere riescono a nascondere anche a se stessi questo fatto, convincendosi che i loro interessi coincidono con gli interessi dell'umanità in senso lato. A volte ciò è verissimo; i proprietari di schiavi ateniesi, ad esempio, impiegarono parte del loro tempo libero in modo da apportare un contributo di capitale importanza alla civiltà, contributo che non sarebbe stato possibile sotto un sistema puramente economico. L'ozio è essenziale per la civiltà e nei tempi antichi l'ozio di pochi poteva essere garantito soltanto dalle fatiche di molti. Tali fatiche avevano però un valore non perchè il lavoro sia un bene, ma al contrario perché l'ozio è un bene. La tecnica moderna ci consente di distribuire il tempo destinato all'ozio in modo equo, senza danno per la civiltà.

La tecnica moderna infatti ha reso possibile di diminuire in misura enorme la quantità di fatica necessaria per assicurare a ciascuno i mezzi di sostentamento. Ciò fu dimostrato in modo chiarissimo durante la guerra. ........Se al termine del conflitto questa organizzazione scientifica, creata per consentire agli uomini di combattere e produrre munizioni, avesse continuato a funzionare riducendo a quattro ore la giornata lavorativa, tutto sarebbe andato per il meglio. Invece fu instaurato di nuovo il vecchio caos: coloro che hanno un lavoro lavorano troppo, mentre altri muoiono di fame senza salario. Perché?  Perché il lavoro è un dovere e un uomo non deve ricevere un salario in proporzione di ciò che produce, ma in proporzione della sua virtù che si esplica nello zelo. Questa è l’erica dello Stato schiavistico, applicata in circostanze del tutto diverse da quelle che le diedero origine. Non c'è da stupirsi se il risultato è stato disastroso. 

CONDANNE