domenica 18 maggio 2008

LETTURE PERICOLOSE a cura di GOG



L’esperienza di movimenti politici che prendono nome dalla “libertà”, o ad essa si richiamano come a parola programmatica, risulta, nella sua contraddittorietà, istruttiva. È come se il termine “libertà” avesse cambiato fronte più di una volta, nel linguaggio politico. Qualche esempio aiuterà ad entrare in argomento.

Il partito degli estremisti bianchi in Sudafrica, responsabile tra l’altro dei feroci attentati pre-elettorali (maggio 1994), si chiama “Fronte della Libertà”. Il partito della destra cilena, che organizzò, poche settimane prima del golpe, l’uccisione del consigliere militare di Allende, Arturo Araya (28 luglio 1973), si chiamava “Patria e Libertà”. E quando la “Junta” di Pinochet e degli altri generali felloni prese il potere mettendo a ferro e fuoco la capitale, emise un comunicato, rimasto tristemente famoso, ripreso dall’agenzia Reuter il 12 settembre 1973, in cui si leggeva, al punto 2: “Le forze armate e i carabineros sono uniti nella missione storica di lottare per la libertà”.

In Italia, un vero e proprio inno al golpe di Pinochet lo sciolse il quotidiano neofascista “Il Secolo d’Italia”, che titolava il 12 settembre “Destituiscono Allende per la libertà del Cile”. Del resto, il quotidiano della giunta fascista dei colonnelli – autoproclamatisi generali subito dopo il colpo di stato – si chiamava “Elefteros Kosmos” cioè “Mondo Libero”.


da LUCIANO CANFORA

Manifesto della libertà (1994)


CONTROPROPOSTE DELL' ASINO

- L' ASINO CONTROPROPONE, ALLE STUPIDAGGINI DI MARGHERITA BONIVER, L'ESERCITO DELLA PACE, DIVISIONE RIFIUTI: 50.000 VOLONTARI PER PROCEDERE ALL' IMMEDIATA DIVISIONE DEI RIFIUTI NAPOLETANI IN VETRO, FERRO, LEGNO, PLASTICA E ORGANICO DA AVVIARE ALLE RISPETTIVE DISCARICHE O TERMOVALORIZZATORI ( vedi modalità nei numeri precedenti )
- LANCIO SUL TERRITORIO NAZIONALE DELL' INIZIATIVA " ADOTTA UN METRO QUADRATO DI TERRITORIO NAPOLETANO DA BONIFICARE". 

GRANDE SENSO DELLA DIGNITA' DELLO STATO

L' INCULCIO

ALL' INTERNO DEL  GRANDE PROCESSO DI SEMPLIFICAZIONE IN ATTO NEL PAESE, ALL' ORMAI CONSUNTO USO DELL' INCIUCIO E' STATO SOSTITUITO IL PIU' MODERNO RITO DELL'INCULCIO CHE FUNZIONA COSI': LA MAGGIORANZA INCULA L'OPPOSIZIONE, OPPOSIZIONE E LA MAGGIORANZA DI COMUNE ACCORDO INCULANO IL PAESE. I RISULTATI, OTTENUTI IN APPENA TRENTACINQUE MINUTI, SONO SORPRENDENTI

RIFLESSIONE SULLA SICUREZZA a cura di Fabio Norcini



La sicurezza è un bisogno essenziale dell’anima. Sicurezza vuol dire che l’anima non si trovi sotto il peso della paura o del terrore, tranne che per un concorso di circostanze accidentali e per rari e brevi momenti. La paura o il terrore, come durevoli stati d’animo, sono veleni quasi mortali, siano essi provocati dalla possibilità di rimanere disoccupati, o dalla repressione della polizia, o dalla presenza di un invasore straniero, o dall’attesa di una probabile invasione, o da qualsiasi altra sventura che paia superare le forze umane.

   I signori romani esponevano una sferza nei loro vestiboli perché fosse scorta dagli schiavi, sapendo che quella vista portava le anime ad una condizione di semimorte, indispensabile alla schiavitù. E inversamente, secondo gli egiziani, il giusto deve poter dire dopo la morte: «Non ho fatto paura a nessuno».

   Anche se la paura continua è appena una condizione latente, sì che solo di rado venga sentita come sofferenza, è pur sempre una malattia. E’ una emiplegia dell’anima.


Simone Weil “La prima radice”, prima edizione a cura di Albert Camus, Parigi, Gallimard, 1949. trad. Franco Fortini, SE, Milano, 1990, p.39