sabato 5 settembre 2009

Buongiorno Italia dall' Asino

DISINFORMAZIONE
di Umberto Romaniello



CATECHISM PADAN
di Ciarallo-Truscia


VENEZIA, SBARCA UNA DIVA?

NO, E' PATRIZIA D' ADDARIO ( da Repubblica on line di oggi )  LO SCHIFO CON

del Console del Cassero

...e lo schifo continua


Ha ragione Berlusconi quando afferma " Povera Italia, con il sistema informativo che si ritrova! " se si pensa che la mignotta è al lido di Venezia per una intervista...Per una intervista capite? Finisce sui giornali o in tv! Capite come siamo ridotti?




Messaggio a tutte le adolescenti: fate le mignotte, arriverete in alto!

TUTTO IL MONDO E' PAESE
di Paride Puglia


DAL NOSTRO INVIATO A PORTOPALO
di Gino Di Frenna


L' ITALIA E' UN PAESE FONDATO SULLA PROSTATA DI PAPI
di Paride Puglia


EL BOKASSA DE NOANTER

(CI SALVERANNO LE VECCHIE ZIE TIPO BAGNASCO?)

di Fabio Norcini


Ciò che sta succedendo in questo paese ha davvero dell’incredibile. Ci vogliono sempre dei forti pizzicotti per sapere se stiamo sognando o se, invece abbiamo assunto sostanze che vanno al di là della nostra psiche. Invece è solo la realtà, baby. E it don’t make a wrinkle, non fa una grinza. Abbiamo un presidente del consiglio al quale è scoppiato il viagra in un cervello solo presunto, che non solo si crede di essere Superman ma, probabilmente anche tutti insieme, l’Uomo Ragno, Batman, Mandrake e Tiramolla (forse il suo eponimo più azzeccato). Questa grottesca maschera di un carnevale che può celebrarsi solo in italia (minuscolo), oltre a ricorrere alla da lui tanta detestata magistratura per silenziare ogni voce dissenziente, prende il testa di kamikaze vittoriofeltri (che quando era solo un oscuro, però già direttore, di una teleorobialibera qualsiasi, veniva chiamato leccatessere) e lo nomina direttore dell’ammiraglia del suo languente giornalaccio, dopo la cura dell’eunuco, la cui sola voce è capace di far appassire i gerani di tutti balconi di Milano. Il leccatessere non fa passare nemmeno una settimana per sparare una bordata più grossa di lui e della minchia di Bokassa: obiettivo un bravo giornalista, direttore di un giornale che leggono solo Sofri e un manipolo sparuto di regesti di sacrestia. Il quale Avvenire lo dirige da 15 anni, non come l’infeltrito d’assalto che dirigerebbe anche un rullo compressore sul cadavere della propria madre, anche a marcia indietro, basta che si alzi la tiratura (della minchia di Bokassa de noanter). Basandosi su una presunta “informativa” (non si sa da dove uscita e perché) riesuma un procedimento penale ai danni del direttore del giornale della CEI, dandogli del frocio, uno che assillava con stalking aggressivo la donna del suo uomo. Roba da retrobottega del pettegolezzo da Cronaca vera, neanche da Novella 2000. Ancora una volta si fa confusione tra “veline”, la specialità del padrone del vapore. Saltano cene per Perdonanze, di cui nessuno sapeva prima di Mercalli in Abruzzo. Prelati alzano scudi, ognuno dice la sua: c’è chi avanza riserve, altri offrono solidarietà. La notizia guadagna le aperture dei telegiornali. La gente non capisce neanche di cosa si stia parlando: gli mancano le prime puntate, magari il riassunto. Giannilettaletta si scalfisce la capigliatura cromata dal carrozziere, dopo tanto lavoro per ricucire i rapporti con Oltre Tevere… Perfino Maroni telefona al capo della polizia, per tranquillizzare il direttore di Avvenire. Ma in questo balletto, mentre perfino un Bossi cerebroleso è pronto a portare anche Calderoli con il capo coperto di cenere in Vaticano, avviene che il buon direttore Boffo dia le dimissioni. Dimissioni politiche. Lasciando la Chiesa davanti alle proprie responsabilità. Con la neanche tanto sottesa domanda: “sarete capaci di continuare a dare voce a coloro cui io l’ho data?”. Dimissioni che nessuno aveva chiesto e che lasciano spiazzati, oltre ai vertici vaticani, i suoi aguzzini. Gira gira il cetriolo torna in culo all’ortolano. Stavolta Banana e i suoi dovranno fare i conti con una curia invelenita, non disposta a tollerare ancora certe invasioni di campo: San Pietro non è San Siro! Il paradosso è che forse a scrollarci dall’incubo di Bokassa non sarà l’opposizione, ma il clero. Aveva ragione Longanesi: ci salveranno le vecchie zie. Bagnasco, Bertone, perfino Ratzinger!