IMMAGINIAMO di Biscarozzi Primo
Ammettiamo che il Natale
ci abbia davvero fatti diventare tutti buoni
e che per un attimo
noi si riesca ad immedesimarsi
in quella banda di disgraziati
che, tra una nostra fetta di panettone e l'altra,
si sono stipati su un barcone scassato
per raggiungere le nostre coste...
o che magari facciamo finta
di essere quella mamma
che è arsa viva con la sua figlioletta
di tre anni in una baraccopoli
vicino a Roma...
chissà quali disperati pensieri
hanno attraversato la sua mente
in quei pochi attimi di agonia...
immaginiamo di essere
in una di quelle casupole
che fanno tanto Betlemme
in cui una bomba israeliana
ha fatto saltare per aria
mamme,
babbi,
figli,
nonne
e neonati...
immaginiamo che per un attimo
consideriamo tutti questi disgraziati
come esseri umani
( è solo satira, niente paura )
come gente che soffre,
che muore,
che resta orfana,
che ha freddo e fame.
Facciamo finta di essere noi nei loro panni...
nei panni della loro angoscia
e del loro freddo.
Non penseremmo forse anche noi,
nei loro panni,
che magari anche noi abbiamo diritto
a una casa,
a un po' di calore,
a un bel piattone di minestra calda,
alle voci di bimbi festanti
che provengono dalla stanza accanto?
Tranquilli,
è solo satira
anche se la satira
è una cosa seria
e davvero neanche oggi
c' è niente da ridere.
SEGNALI DI SPERANZA di GOG
Nei miei “pensieri natalizi” del 27 dicembre ho riportato una notizia inesatta e me ne scuso. Il mio bieco pessimismo nei confronti dei comportamenti umani – e in special modo italici – mi ha fatto prendere per buone le voci che giravano sulla tenuta sostanziale delle spese natalizie. Insomma sembrava che gli inviti all’ottimismo avessero sortito un qualche effetto. Ma anche i nostri connazionali hanno compreso che si trattava di un “ottimismo percepito” da chi non ha certo il problema della quarta settimana. Insomma il premier dice che “i consumi tengono” senza tuttavia negare la crisi che - udite, udite! – ha impedito al figlio di cambiare auto. Chi ha un residuo di vergogna gliene faccia dono. In ogni caso le associazioni dei consumatori ci fanno sapere che i consumi natalizi sono scesi del 20% e per i saldi si prevede una riduzione di acquisti del 30%. D’altra parte sembrerebbe che nel 2008 ogni famiglia abbia avuto aumenti di spesa di quasi 1800 euro a fronte di una sostanziale stagnazione delle retribuzioni, i pochi aumenti se li è pappati tutti l’inflazione. Anche Tremonti, anche lui uno che la vergogna non sa neanche cosa sia, evita di comparire troppo spesso in televisione (il che è tutto dire) per non contrariare il suo datore di lavoro confermando, dopo aver sperimentato su di noi la patacca della finanza fantasiosa (miseramente fallita), la folgorazione neo-comunista sulla catarsi dell’economia iper-liberista. Sembra un gioco di parole ma in effetti è solo una sintesi del pensiero epicureo: “gli uomini hanno tre tipi di bisogni, quelli naturali e necessari, quelli naturali ma non necessari, quelli ne naturali ne necessari e originati da pura opinione”. Dovremo ridurre questi ultimi, cioè quei bisogni indotti dalla società dello spettacolo. Non mi sembra male. Magari riusciremo addirittura a diminuire i rifiuti e a indurre qualche industria a rinnovarsi nel segno dell’ambiente.
ETIKA EKONOMICA di Paride Puglia