Ore 18.11
da BANDANAX
Dottrina argentina
Ore 18.07
da PARIDE PUGLIA
Fratelos y sorelas ora ve faccio...
Fumata bianca. L'arcivescovo di Buenos Aires, il gesuita Jorge Mario Bergoglio, è il 266mo papa della Chiesa cattolica romana. Un'elezione che ha rovesciato le previsioni della vigilia - che davano un testa a testa fra l'arcivescovo di Milano, Angelo Scola, e quello di San Paolo, il brasiliano Odilo Pedro Scherer.Ad uscire vincitore dal conclave è comunque il partito dei "pastori", quello dei cardinali vescovi di diocesi, critici verso la curia romana e fautori di una riforma del governo centrale ma anche di una maggiore collegialità e trasparenza nella Chiesa. Gli sconfitti sono i curiali del partito "romano", Bertone e Sodano su tutti. Bergoglio è una sorpresa ma non una novità, perché già nel conclave del 2005, quello che elesse Ratzinger, era in lizza, sempre in quota riformatori. Viene considerato un riformatore dal punto di vista ecclesiale, ma un conservatore sotto l'aspetto dottrinale: nel 2011, per esempio, ha contestato duramente la legge argentina sulle unioni omosessuali, definendola frutto della «invidia del demonio» che «vuole distruggere il piano di Dio». È attento alle questioni sociali, ma non per questo vicino alla Teologia della liberazione, che anzi ha più volte criticato. E con un passato non del tutto trasparente: alcuni, fra cui diversi preti argentini di base, lo accusano di omissioni e di doppiogiochismo con il regime militare della dittatura argentina tra il 1976 e il 1983. Un passato che ora inevitabilmente tornerà alla luce.
Fonte: Il Manifesto
Ore 15.13
da MARILENA NARDI
Papatanghéro
da BANDANAX
Lapsus
Impedition
Uveitomane
Iustitia
History channel
Uccelli papali papali
da PARIDE PUGLIA
Cieco sull'Aventino
da GINO DI FRENNA
Quel poverello di Assisi