da MIMMO LOMBEZZI
(poesie bondiche della Seconda Repubblica)
DIARIO DI UN CAPOSCORTA
Fedele, “nel secoli fedele”..
Io son carabiniere
ed anche se non capisco
io faccio il mio dovere :
eseguo e riferisco !
Ma quanto era crudele
scortare le cubiste
ed annusar quel miele,
(con la pistola triste....)
Chiamava il capitano:
“tutto bene appuntato?“
“Non dubiti“, dicevo,
passeggiando arrapato
sullo stesso selciato..
Ma se l’Arma lo chiede
nessuna scorta è lunga !
Aspetteremo in piedi :
notte di bunga bunga...
CASA DEI GLADIATORI
Fieri dietro gli scudi.
Pronti alla pugna. Nudi.
Con le spade sguainate
vi aspettava l’arena.
La folla che ruggiva
e - per chi aveva perso -
la condanna patrizia :
“Muoia!” Pollice verso...
Gli antenati eravate
di un’Italia diversa.
Le pietre, ora crollate ,
di una memoria persa....
Le braccia allarga Bondi
componendo un sonetto
e al mondo stupefatto...
dice “non ho più fondi.
Nei cinepanettoni
li abbiamo spesi tutti.
il Popolo si aspetta
i comici coi rutti !”
E gli scolari intanto
chiedono ai professori
“Ma che cos’è un reality ?
‘CASA DEI GLADIATORI’ ?