Quando, nella notte tra il 27 e il 28 maggio 2010, Berlusconi telefonò alla Questura di Milano per far liberare Ruby Rubacuori sostenendo che fosse la nipote di Mubarak, agì nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali in quanto stava tutelando le relazioni internazionali del nostro Paese.
Anche se qualcuno ha voluto leggere in questa nota l’ennesimo arrampicarsi sugli specchi di un presidente del Consiglio sempre più alle strette, accerchiato com’è da torme di toghe rosse, L’Asino sempre ligio alla deontologia professionale della satira, non può che confermare la vicenda essendo in possesso dell’unica, vera trascrizione del colloquio telefonico tra il Premier e il Capo di Gabinetto della Questura di Milano.
Premier: dottore, volevo confermarle che conosciamo questa ragazza. Soprattutto spiegarle che ci è stata segnalata come la nipote del presidente egiziano Mubarak e che dunque sarebbe opportuno evitare che sia trasferita in un centro di accoglienza.
Funzionario della questura: ma nipote da parte di chi?
Premier: da parte di fava!
Funzionario della questura: aaah!
Ore 09,40
da MIMMO LOMBEZZI
DIARIO DI UN CAPOSCORTA
Mi arruolai volontario
cercando l’ avventura.
Io sognavo “La Squadra” :
Azione e vita dura !
A sparare e a guidare
son sempre stato svelto.
Nulla mi fa tremare !
Sono un agente scelto !
Pagato per obbedire,
(anche se non capisco)
fò sempre il mio dovere :
eseguo e riferisco !
Ma quanto era crudele
scortare le cubiste
ed annusar quel miele,
(con la pistola triste....)
Chiamava il Dirigente :
“Tutto bene ? Hai scortato? “
Confermavo obbediente :
“Ok : convoglio arrivato ”....
Le riportavo sbronze
e ancora spettinate.
Future letteronze
o forse candidate...
Vestite di gioielli.
Vezzose, profumate.
Alcune eran clandestine.
Altre eran volti noti.
Ma le più birichine
erano le Nipoti !
Le aiutavo ad aprire
e mi cascavano addosso ,
ma io, ligio al dovere :
“Signorina ...non posso...”
Poi nel freddo tagliente
tiravo la mattina.
La pistola gelata.
E l’alba in Via Olgettina.
Ma se il capo lo chiede
nessuna scorta è lunga !
Aspetterò ancora in piedi :
notte di bunga bunga...
(poesie Bondiche della Seconda Repubblica)