da UGO FURLAN
Come vi pare questo fine anno?
Avete cominciato a preparare il vostro presepino
con i pastorucci sardi che protestano perché non riescono più a fare il loro pecorino fantastico,
con gli angioletti precari che stanno sopra ai tetti delle università con sciarpa e ali,
con la stellina cometa che è rigorosamente a basso consumo,
con il bue e l'asinello reclutati come impianto di riscaldamento a energia pulita,
con il giuseppino, falegname e piccola partita iva, alle prese con l'aumento del costo della vita,
con la madonnina che ha messo al mondo il bambinello con la fecondazione assistita,
con i tre re magi che, proveniendo dall'Africa e dal Medio Oriente, hanno dei problemi di clandestinità,
con le pecorelle col maglione di cachesmire?
Sì?
Bravi.
Almeno così avrete dei momenti di pace, in questo periodo tumultuoso di fine impero.
El casca... nol casca... andèmo a votar... no andèmo a votar... avèn la fiducia... no avèn la fiducia... basta!
Decorate un piccolo alberello, vero, con calma, utilizzando le palline fatte con la carta riciclata, molto trendy.
Poi, appena fatto, mettetevi al calduccio sotto una coperta con un bicchierozzo di brulè in mano.
Chiudete gli occhi.
Aspirate il profumo del chiodo di garofano che ci avete messo dentro e rilassatevi.
Non preoccupatevi per gli ostinati inquilini dei palazzi del potere,
che urlano ogni giorno dalla tv (sempre che non vi siate incasinati con la ricerca dei canali sul digitale terrestre),
perché ho la netta impressione che stiamo arrivando alle comiche finali, con relativa uscita di scena.
Sarà un pò dura per tutti noi che non contiamo un fico secco,
ma non credo che le cose possano andare peggio di così.
Attenti a non scottarvi col vino caldo;
ecco, così, soffiate e assaporate la fragranza delle cose concrete.
Almeno finché non ce le ritroveremo sottoforma di applet sul nostro ipad.
A 50 centesimi al mese, naturalmente.
Prosit.
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