Cento! Che numero, eh?
No, voglio dire, dà un senso di pienezza, di compiuto, di definitivo...mica
come il novantanove, con la sua aria da cisonoquasi, o peggio, come il
centoeuno, che se la tira da sonosempreunpassoavanti...nonnò...che poi fa
anche troppo dalmato-cinofilo...il cento è il numero perfetto.
Oh, non è mica facile essere così esaustivi, le persone ad esempio, mica ce
ne sono tanti di cento in giro.
Per dire, Gandhi...quello della nonviolenza...quello lì era un cento sicuro,
magari ce ne ha messo di tempo per arrivare alla cifra tonda, però...dai
oggi, dai domani, fonda un giornale oggi, fai un digiuno domani, somma,
somma, somma, trac! alla fine: cento.
Dice: "voi italiani siete i soliti esterofili, appena avete delle
considerazioni da fare guardate subito oltre confine"...oh, se proprio si
vuole, due conti li possiamo fare anche in patria, vediamo...mmmm...di cento
non è che se ne vedano tanti...un sacco di frazioni...numeri decimali a
iosa...numeri negativi a gogò...no, di cento non ne vedo, a parte
l'onorevole Paolo Cento, ma quello ha barato, fa cento solo di nome.
Aspetta aspetta...chi è quel signore in doppiopetto che declama eroiche
gesta e dice di operare miracoli? dal tetto del Duomo di Milano poi...fammi
fare due calcoli, dov'è la calcolatrice?...vediamo...contratto con gli
Italiani più partito dell'amore...diviso per il miracolo
dell'Aquila...moltiplico per il migliore degli ultimi
centocinquant'anni...no, mi sono sbagliato, l'unico modo per ottenere un
cento da questo qui è usando il pallottoliere.