Proseguiamo la nostra rubrica con una ricetta sfarzosa, nella sua semplicità, e foriera di “buona fortuna”, adatta anche alle prossime feste natalizie. Pensiamo di fare cosa gradita nel descrivere meglio il vino in abbinamento, riportando le impressioni del consumato sommelier.
Spaghetti rustici alla bottarga di gratta e vinci
Ingredienti: spaghetti rustici, meglio se equo-solidali; una ventina di gratta e vinci; aglio della Mongolia; basilico tailandese; olio di semi di mandragola macinato a freddo; una buona dose di superstizione; nessuna prospettiva per il futuro.
Procedimento: mettete al fuoco l’acqua per la pasta. Intanto cominciate a raschiare i gratta e vinci in una scodella facendo attenzione che la polverina argentea non vada dispersa ma venga raccolta tutta nella detta stoviglia. Strofinandovi l’aglio sulle tempie, facendo ricorso ad una buona dose di superstizione, buttate gli spaghetti nell’acqua bollente, avendo cura di mescolare solo in senso antiorario. Con aglio e basilico ottenete un pesto (potete usare anche un mixer) che aggiungerete alla polvere di gratta e vinci, montandola con una forchetta i cui rebbi non superino la distanza di cinque millimetri l’uno dall’altro e facendovi cadere l’olio di mandragola a filo. Solo a questo punto controllerete se avrete vinto qualcosa. Conservate i biglietti delle eventuali vincite e con gli altri ottenete dei piccolissimi coriandoli che getterete nella pentola della pasta. Scolate e aggiungete la bottarga. Servite fumanti quanto i vostri coglioni. Mangiandoli ricordate di arrotolare gli spaghetti con la forchetta sempre in senso antiorario: non si sa mai…
Abbinamento: Grattafesso del Poffare, riserva Conte Mascetti.
Rosso austero che niente concede, tantomeno vincite; di corpo obeso e spalla tonda, si presenta alla vista con color oricellario e sfumature rubesche. Al naso presenta odori di sperpero e tentativi di rovesciar la sempre avversa fortuna. Al palato riserva scoperte di odori di sala corse, sentori di sigarette spente, con retrogusto di sconfitta e voglia di rivalsa.
RAGLI&BELATI
di Zacc e Bélina
CAZZO CHE PALLE!
Zacc – Bossi ha detto che è l’unico con le palle
Bélina- sapendo che lui è l’unico che ce l’ha duro
GLI SCHELETRI
Zacc- assolto Cosentino dai suoi colleghi
Bélina – succede quando la decisione è presa dagli scheletri che ognuno di loro ha nell’armadio