RAGLI&BELATI
di Zacc e Bélina
Zacc – con le loro leggi fanno morire gente in mare
Bélina – e non si sentono assassini
Zacc- Calderoli ha detto “di qualcosa di destra” a Fini
Bélina - merda
Roma, 19 ago. ''Quando il presidente del Consiglio si presenta come il 'paladino' della guerra antimafia, non e' credibile e prende in giro gli italiani. E' il pensiero del presidente dell'Idv, Antonio Di Pietro, che sul suo blog si scaglia duramente contro Silvio Berlusconi e il suo dichiarato proposito di voler condurre una lotta senza quartiere a ogni tipo di criminalita'.
"Il presidente del Consiglio - scrive Di Pietro - sputa nel piatto dove mangia e dichiara che 'vorrebbe passare alla storia come uomo che ha sconfitto la mafia'. Ma questo, oltre ad essere un chiaro e singolare conflitto di interessi, e' anche una presa per i fondelli degli italiani e dei veri eroi della lotta alla mafia, uomini del calibro di Falcone e Borsellino. Come intende sconfiggere la mafia Silvio Berlusconi allevandola in casa? Prendendone il controllo dall'interno? Invitando alle sue solite cene private -insiste il presidente dell'Idv- i vari Provenzano, Riina, De Stefano?". "I padrini di Cosa Nostra -avverte Di Pietro- non li puo' comprare a buon prezzo come Bossi o Fini, se ci stringi un patto (di sangue) viene stralciata la clausola di risoluzione del contratto! E poi, con quali voti pensa di fare la differenza politicamente nel Paese, il Cavalier nostrano, se non con quella dei sodali malavitosi?''
''Non e' per caso lui che ha ospitato un assassino di Cosa Nostra in casa propria sotto le mentite spoglie di uno stalliere?", domanda di Pietro, che cita poi Cuffaro e Dell'Utri. ''Non e' per caso proprio lui - continua il leader di Idv nel suo elenco di domande - ad aver favorito con le leggi gli affari e l'incolumita' dei criminali, attraverso la depenalizzazione dei reati finanziari, la contrazione dei tempi di prescrizione, l'eliminazione delle intercettazioni, il condono fiscale? Non e' per caso proprio il Cdm da lui presieduto che ha deciso di non sciogliere il comune di Fondi per infiltrazioni della 'Ndrangheta, dopo 17 arresti e piu' di 500 cartelle di atti giudiziari testimonianza della collusione tra la giunta Pdl e criminali organizzati?".
"Non e' per caso lui - incalza l'ex pm - che tratto', come ci dice la sentenza di primo grado che ha condannato a nove anni Marcello Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa, con i padrini delle cosche accordi e favori economici per le sue aziende, oltre la nascita di Forza Italia? Presidente del Consiglio, come ho scritto appena due giorni fa, il suo e' il governo del 'favoreggiamento alla mafia' e passera' alla storia per aver rafforzato economicamente e fatto penetrare fin nei piu' alti ranghi delle istituzioni il flagello della criminalita' organizzata''.
Immediata la reazione della maggioranza che fa quadrato intorno al premier. ''Il moralismo d'accatto di Di Pietro e' insopportabile, offensivo e degradante per l'intero sistema politico'', replica il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. Mentre il portavoce del Pdl Daniele Capezzone sottolinea come il leader di Idv "e' tornato dalle vacanze, e ha ripreso a insultare Berlusconi (e non solo) come prima e piu' di prima, stavolta straparlando di mafia e criminalita'. Ma non c'e' da preoccuparsi - ironizza Capezzone - le uniche cose messe davvero in pericolo dall'ex pm sono le regole della grammatica e della sintassi, che si ritrovano di fronte un temibile nemico".
Se la prende invece con il Pd il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto: ''Complimenti a Franceschini e Veltroni per il bell'alleato che hanno scelto. E' veramente un Paese singolare quello nel quale uno dei magistrati che si e' occupato del finanziamento irregolare della politica e che e' stato costretto a fuggire dalla magistratura per i gravi pasticci commessi adesso e' in politica e addirittura fa il moralista, un personaggio che ha sempre mangiato i piatti che ha potuto arraffare salvo sputarci sopra quando e' passato da una portata all'altra''.
Alle critiche della maggioranza controbatte l'europarlamentare dell'Idv Luigi De Magistris: ''D'accatto, di insopportabile, di offensivo e di degradante, per citare il sottosegretario Bonaiuti, ci sono soltanto le scelte compiute dal Governo e dal presidente del Consiglio in merito alla lotta alla mafia. D'accatto - aggiunge - e' l'antimafia retorica delle parole, di insopportabile l'attacco alla magistratura che compie il suo dovere, di offensivo verso i cittadini onesti il mancato scioglimento del comune di Fondi, di degradante per le istituzioni la scelta di senatori come Marcello Dell'Utri. Ogni volta che si affronta il tema dei rapporti tra mafia e politica o della nascita di Forza Italia, noti e meno noti esponenti del Pdl scattano all'impazzata: segno evidente che si tratta di un nervo scoperto che, se toccato, puo' fare molto male. Per loro sfortuna - conclude De Magistris - l'Italia dei Valori continuera' a denunciare la connivenza del Governo e a lottare per il rispetto della legalita'''.