Primi risultati della Brambilla al ministero del turismo.
Il marpione globale vuole aprire
per chiudere: così n'andrà a finire?
UN DELITTO SEMANTICO
di Fabio Norcini
Forse si sta sottovalutando ciò che la signora Miriam Bartolini sta attuando. Miriam Bartolini, neanche Di Sanservolo, notasi bene, ché ogni tempo ha il duce che si merita. Ma la signora, meglio nota come Veronica Lario, forse riuscirà nell'arduo compito di scoprire la maschera trista del suo losco marito. Il quale, assieme al suo "staff" e ai suoi millanta lacché sta manovrando per farla passare da troia.
Invece la Miriam-Veronica è una che, sì, avrà fatto anche i filmini in area carmenvillani-edwigefenech, ma poi è cresciuta. Anche intellettualmente. A differenza della schifezza che ha sposato. Che adesso ci vuol far credere che le donne sono nervose, comunque zoccole, e per rimanere nell'ambito della praivasi, va a dirlo a "Potta a Potta" (scusate il termine).
Ciò che invece la signora Miriam, non di Sanservolo, rischia di scoperchiare, è il volto sempiterno del potere, l'impotenza che diviene delirio sessuale, la palpatina, la leccatina, la gingillatina elevata a orgasmo. La morale nana di nefendazze che non si possono nemmeno consumare: incesti virtuali e virtuosi. Delitti semantici. Dove il linguaggio del potere occulta, sottrae verità mai esistite, inquinando i discorsi sul nascere, una ragnatela nella quale il lessico si fa mafia di se stesso.
Nonostante possa avvalersi di stuoli di avvocati, di consiglieri e consiliori leccapiedi ("the best mind of my generation") l'obbrobrio sa bene ciò che la signora sa. Forse, anche per questo, gli è venuto quel mal di collo che lo fa somigliare, terribile nemesi, ad Andreotti. C'è solo da sperare che Miriam-Veronica vada avanti e, sopra al collo, riesca a svelarci anche il vero volto di questo Dorian Gray da sceneggiata napoletana, ciarpame del peggior avanspettacolo (senza far torto al nobile genere) e prima di morire ci faccia scorgere la pietosa maschera che sta dietro alla maschera di cerone e lifting, di belletti e trapianti, di questo uomo del cestino, che ci sta portando tutti quanti alla discarica nel suo delirio di onnimpotenza