"Forse non lo sai ma pure questo è amore", cantava il prof. Che strana parola e quanto suona falsa: amore... In una società tesa in una rincorsa al nulla assoluto, al superfluo necessario, al consumo dell’estinto, al profitto dell'affitto, all'aggio sul'afflitto, che senso ha? O che sesso (e come disintossicarsi?), forse degli angeli? Ma qui il panis angelicum è solo il lievito bertolini. In questa evoluzione al contrario, con pagliacci e bambocci che rubano la scena, ci tocca pure assistere alla querelle sulle "veline" in politica. Che la Veronica in innominabile abbia tratto qualche giovamento dal filosofo veneziano? "Ciarpame": bella parola... Un commentatore gazzettiere dice che confonde, l'irriferibile, l'estetica con l'etica. Concetti che mi paiono distanti dal suo modo di intendere e di imporre. Al massimo confonde l'etichetta (del viagra) con l'estetista. Novello Icaro tenta sempre più pindarici voli con ali di cerone. E di cerume. Chi ha telecamere per vedere, veda, chi ha orecchi tappati, intenda. Tanto qui, tra Romolo e Remolo, tra Pietro fulminato sulla via di Damasco, abbiamo tutti una spada di Temistocle che ci pende sulla testa. Forse è proprio l'amore. Amor di maiala, anzi prostituta, riscattabile in contanti, godibile a pagherò o con credit card. Tanto tutto è tossico, dai titoli in borsa alle varie epifanie della suinità. Per non dire maialaggine. Ovvero l'unica etica ed estetica attualmente trionfante, come la bestia del nolano. Avessi più tempo vorrei scrivere un saggio in materia: L’amore ai tempi della peste puttanica; firmandomi Gabriel Garcia Marketing
Tu sei/ oh, sì tu sei/ sì tu sei l'unica al mondo per ...