PRESAGI DI FINE di Christian Rizzi
quand'eravamo piccoli
non immaginavamo
il tempo della crisi
la nonna ci diceva
voi state troppo bene
ma ci eravamo nati
nel mondo pien di bene
da quando il dottor jeckill
e la sua gentil signora
cosparvero nel cielo
lo spray della bontà
con la democrazia
parlava anche mia zia
da sempre molto pia
e quel po' di nostalgia
per quel nobile passato
dove tutto era spiegato
dal'idea di cambiamento
con un vago orientamento
verso civiltà passate
1000 e più 3000 anni
a dei miti come atlantide
od il capitano nemo
mentre guardavam san remo
cantare un italiano
con la chitarra in mano
ABRUZZO ABRUZZO SENTO PUZZO di Fabio Norcini
Ucci ucci sento odor di cristianucci, diceva l'orco.
In questo paese dove l'orco è tutto penne e voce, che si mangia la sinistra
in un boccone ché, la pobre, manco le penne ha più, se non quelle di pavone
del gozzuto veltrone. Non è solo questione morale, né tanto meno di feeling.
Cocciante era meno scocciante di questi leader da sbarco sugli yacht, di
questa gouche à caviar da slow food. Ci aspettano tempi duri da masticar
sconfitte. Molto slow, altro che fox-trot.