Ci sono cose che, a volte, a noi umani italici ci fanno venire i brividi.
Non sto parlando della gelida e comprensibile rigidità cadaverica della ministra Gelmini durante l’approvazione del suo (?) decreto finalizzato alla demolizione del sistema scolastico.
No! Non è lei che ci fa tremare i polsi, nonostante che il suo passaggio nel panorama parlamentare resterà nella storia come una medicina non solo amara ma soprattutto dannosa e falsa come buona parte dei cosmetici dimagranti.
Non sto neanche parlando delle minacce, già messe in atto dal ministro Maroni, di denunciare gli studenti che manifestano senza autorizzazione o occupano (ovviamente senza autorizzazione) gli istituti scolastici.
E non sto parlando degli impegni del Cavaliere che ha promesso di intervenire affinché le televisioni non procurino ansia ma elargiscano serenità anestetizzando l’audience.
Non sto parlando dei sessanta fascisti che hanno tentato di demonizzare la democratica e pacifica manifestazione di studenti, professori e genitori davanti al Senato della Repubblica, intervenendo con mazze avvolte in bandiere tricolori (comodamente alloggiate in un camioncino bianco che si trovava in un luogo in cui non doveva esserci); ne tantomeno sottolineare lo scandaloso intervento in aula parlamentare di Nitto Palma che giustificava tale presenza.
Figuriamoci se poi voglio parlare dell’intervento del sottosegretario Mantovano, politico di chiara limpidezza ed esperienza (maturata già al tempo degli interventi polizieschi di Genova), quando lancia doverosamente l’allarme del rischi di infiltrazioni eversive di sinistra; smentendo, altrettanto doverosamente, qualunque rapporto con le dichiarazioni dell’ex ministro dell’interno (ed ex Presidente della Repubblica) Cossiga auspicando una decisa strategia manganellatrice.
E infine non sto parlando della sorprendente ricomparsa del venerabile maestro della P2 Licio Gelli che diventa un divo della televisione della nuova era liberalista.
No! Non sto parlando di nessuna di queste cose. Nessuna di queste cose ci spaventano.
Tutte queste cose, insieme, ci fanno venire i brividi.