Leggo su l' Unità di oggi " il paradosso del PD " di Alfredo Reichlin. Vengono le lacrime agli occhi: il vecchio ex comunista che ragiona come un mercatista di riformismo e di federalismi senza capire quel che dice, senza cogliere la banalità di quel che dice. Spiace dover dire queste cose di un vecchio, glorioso combattente. Ma è così. Nel suo anelito di innovazione non cita mai l' esigenza di una forza di Sinistra che colga la problematica della finitezza delle risorse e da ciò tutto quel che ne consegue. Fino a quando nel PD non ci si renderà conto della differenza che esiste tra alternanza e alternativa non ci sarà futuro per quel partito. Alternanza: solo tra pensieri diversi. Se no che alternanza è? Alternanza tra chi predica l' esigenza del consumo e chi quella di una austerità motivata dalla finitezza delle risorse. E allora si chiama alternativa: cioè l' alternativa tra l' offerta di chi vuol fare discendere il benessere dall' incremento dei consumi ( e quando le risorse saranno esaurite, arrangiatevi ) e quella di chi punta tutte le sue carte amministrative sul risparmio e nella ricerca di risorse rinnovabili, proponendo modelli di vita " alternativi ". Il Partito del Basta segue questa strada. Chi sceglie l' "alternanza " tra due forze sostanzialmente uguali faccia un passo a destra e si faccia riconoscere.