INTERVISTA A JUNG SU BERL...OH, PARDON SU HITLER
- Qual' è la sua opinione di psichiatra su Hitler come "paziente"?
Secondo il mio punto di vista Hitler innanzitutto è in generale un iste-
rico (già durante la guerra del 1914-18 è stato diagnosticato come tale).
Più in particolare è caratterizzato da una sottospecie dell'isteria, la Pseu-
dologia phantastica, era cioè un "bugiardo patologico". Se queste per-
sone non sono già direttamente impostori sin dall'inizio, sono una spe-
cie di idealisti i quali tuttavia, essendo sempre innamorati delle loro idee,
anticipano i loro obiettivi presentando le proprie fantasie e i desideri in
parte come facili da raggiungere, in parte come già raggiunti, e credono
essi stessi a queste palesi menzogne. (Quisling, come emerge dal suo
interrogatorio, è un caso molto simile!) Nessun mezzo è per loro troppo
malvagio quando si tratta di realizzare quei desideri fantastici, appunto
perché credono così di raggiungere il loro amato scopo. Essi "credono"
di farlo per il bene dell'umanità o perlomeno della loro nazione o par-
tito, e non si rendono conto in nessun caso che il loro è sempre uno scopo
egoistico. Essendo questo un errore umano generalizzato, è molto diffi-
cile per i profani riconoscere questi casi come patologici. Dal momento
che solo colui che è convinto convince immediatamente (per contagio
psichico), regolarmente questi individui esercitano un'influenza deva-
stante sull'ambiente che li circonda. Quasi tutti si lasciano abbindolare.
- Come stato possibile che questo "psicopatico" abbia influenzato a tal
punto intere nazioni?
Se il suo sistema di desideri deliranti è di tipo politico-sociale e per di
più corrisponde alle idee predilette dalla maggioranza, si verifica un'epi-
demia psichica che cresce come una valanga. La maggioranza del popolo
tedesco era scontenta e covava sentimenti in parte di vendetta e in parte
di rancore, nati dal complesso di inferiorità nazionale, e si identificava
con l'oppresso. (Da qui il particolare odio e l'invidia nei confronti degli
ebrei che gli avevano rubato l'idea del "popolo eletto"!)
- Considera anche i suoi contemporanei, queili che realizzarono i suoi
piani, altrettanto psicopatici?
Una suggestione può agire solo là dove vi è già un segreto desiderio
di realizzarla. Dunque Hitler poteva esercitare la sua influenza su tutti
coloro che compensavano il loro complesso di inferiorità con aspirazioni
sociali e segreti sogni di potere. Perciò raccolse attorno a sé una schiera
di deviati, psicopatici e criminali, di cui anch'egli faceva parte. Nello stesso
tempo tuttavia Hitler catturò anche l'inconscio delle persone normali
che ingenuamente si credono sempre del tutto innocenti e giuste. La
maggior parte dei normali (anche a prescindere dal dieci per cento circa
di personalità inferiori) è incredibilmente inconsapevole e ingenua e
quindi continuamente esposta a qualunque suggestione che le si adatti.
Se l'incapacità di adattamento è una malattia allora si può dire anche
di una nazione che è malata. In questo caso però si tratta di una nor-
male psicologia delle masse, di un fenomeno di massa, come il panico.
Quanto più gli uomini si raggruppano tanto più stupido e suggestiona-
bile diventa il singolo.
- Se le cose stanno cosi, qua! è il rimedio?
Educare alla consapevolezza! Impedire che si formino raggruppamenti
gregari come la proletarizzazione e la massificazione! Nessun sistema
monopartitico! Nessuna dittatura! Autonomia comunale!