lunedì 21 luglio 2008

LETTURE PERICOLOSE a cura di GOG

INTERVISTA A JUNG SU BERL...OH, PARDON SU HITLER


- Qual' è la sua opinione di psichiatra su Hitler come "paziente"?


Secondo il mio punto di vista Hitler innanzitutto è in generale un iste-

rico (già durante la guerra del 1914-18 è stato diagnosticato come tale).

Più in particolare è caratterizzato da una sottospecie dell'isteria, la Pseu-

dologia phantastica, era cioè un "bugiardo patologico". Se queste per-

sone non sono già direttamente impostori sin dall'inizio, sono una spe-

cie di idealisti i quali tuttavia, essendo sempre innamorati delle loro idee,

anticipano i loro obiettivi presentando le proprie fantasie e i desideri in

parte come facili da raggiungere, in parte come già raggiunti, e credono

essi stessi a queste palesi menzogne. (Quisling, come emerge dal suo

interrogatorio, è un caso molto simile!) Nessun mezzo è per loro troppo

malvagio quando si tratta di realizzare quei desideri fantastici, appunto

perché credono così di raggiungere il loro amato scopo. Essi "credono"

di farlo per il bene dell'umanità o perlomeno della loro nazione o par-

tito, e non si rendono conto in nessun caso che il loro è sempre uno scopo

egoistico. Essendo questo un errore umano generalizzato, è molto diffi-

cile per i profani riconoscere questi casi come patologici. Dal momento

che solo colui che è convinto convince immediatamente (per contagio

psichico), regolarmente questi individui esercitano un'influenza deva-

stante sull'ambiente che li circonda. Quasi tutti si lasciano abbindolare.


- Come stato possibile che questo "psicopatico" abbia influenzato a tal

punto intere nazioni?


Se il suo sistema di desideri deliranti è di tipo politico-sociale e per di

più corrisponde alle idee predilette dalla maggioranza, si verifica un'epi-

demia psichica che cresce come una valanga. La maggioranza del popolo

tedesco era scontenta e covava sentimenti in parte di vendetta e in parte

di rancore, nati dal complesso di inferiorità nazionale, e si identificava

con l'oppresso. (Da qui il particolare odio e l'invidia nei confronti degli

ebrei che gli avevano rubato l'idea del "popolo eletto"!)


- Considera anche i suoi contemporanei, queili che realizzarono i suoi

piani, altrettanto psicopatici?


Una suggestione può agire solo là dove vi è già un segreto desiderio

di realizzarla. Dunque Hitler poteva esercitare la sua influenza su tutti

coloro che compensavano il loro complesso di inferiorità con aspirazioni

sociali e segreti sogni di potere. Perciò raccolse attorno a sé una schiera

di deviati, psicopatici e criminali, di cui anch'egli faceva parte. Nello stesso

tempo tuttavia Hitler catturò anche l'inconscio delle persone normali

che ingenuamente si credono sempre del tutto innocenti e giuste. La

maggior parte dei normali (anche a prescindere dal dieci per cento circa

di personalità inferiori) è incredibilmente inconsapevole e ingenua e

quindi continuamente esposta a qualunque suggestione che le si adatti.

Se l'incapacità di adattamento è una malattia allora si può dire anche

di una nazione che è malata. In questo caso però si tratta di una nor-

male psicologia delle masse, di un fenomeno di massa, come il panico.

Quanto più gli uomini si raggruppano tanto più stupido e suggestiona-

bile diventa il singolo.


- Se le cose stanno cosi, qua! è il rimedio?


Educare alla consapevolezza! Impedire che si formino raggruppamenti

gregari come la proletarizzazione e la massificazione! Nessun sistema

monopartitico! Nessuna dittatura! Autonomia comunale!