venerdì 18 luglio 2008

L' ISOLA DEL TESORETTO di Fabio Norcini

L’ISOLA DEL TESORETTO

Quante nuove parole, o corruzioni, o cascami di altri lemmi, oltretutto usate contronatura e urticanti all’orecchio, come il concettuzzo che evocano. Una di queste è “tesoretto”. Uno pensa ad uno scrigno in miniatura che si potrebbe trovare in un galeoncino sul fondo del mare. Affondato in una battaglia tra piratelli e corsarini. Ci vorrebbe un redivivo Stevenson, che adesso farebbe, naturalmente, l’autore televisivo. A lui affideremmo volentieri il format di un nuovo reality: “L’isola del tesoretto”, appunto. Con Tremonti nell’osteria a battere il boccale sul tavolo, Berlusconi a cantare sul barile, reclamando un’altra pinta di rum. E Draghi, Visco, e tutti i geni di piazza affari e affretti. Chiusi sull’isola, a bere acqua Tesorino, finche non restituiscono il tesoretto che, come l’Araba Fenice “non fu mai né vi sarà”.