lunedì 26 maggio 2008

LETTURE PERICOLOSE  a cura di GOG

“... Se si cerca in che cosa precisamente consista il più grande di tutti i beni, quello che deve essere il fine di qualunque sistema di legislazione, troveremo che si ridurrà a questi due oggetti principali: la libertà e l’uguaglianza. La libertà perchè ogni dipendenza particolare è altrettanta forza tolta al corpo dello Stato, l’uguaglianza perchè senza di questa la libertà non può esistere.

Ho già detto che cosa sia la libertà civile; per quanto riguarda l’uguaglianza non bisogna interpretare questo termine nel senso che i gradi di potenza e di ricchezza debbano essere assolutamente uguali per tutti, ma, quanto alla potenza, che questa sia al di sopra di ogni violenza e non si eserciti mai se non in virtù del grado e delle leggi, e quanto alla ricchezza, che nessun cittadino sia così ricco da poterne comprare un altro e nessuno tanto povero da esser costretto a vendersi. Ciò richiede da parte dei grandi moderazione di beni e di credito, da parte dei piccoli moderazione di avidità e di brame.

Questa uguaglianza, si dice, è una chimera della teoria che non può esistere in pratica. Ma se l’abuso è inevitabile, è proprio necessario che non si debba almeno cercare di regolarlo? È precisamente perché la forza delle cose tende sempre a distruggere l’uguaglianza, che la forza della legislazione deve sempre tendere a mantenerla...”


Jean-Jacques Rousseau

Il Contratto sociale (1762)